Al Comune di Brindisi c'è una maxi-inchiesta della Guardia di Finanza del comune capoluogo di provincia per le ipotesi di reato di abuso d'ufficio e corruzione nei confronti di 33 persone. Negli scorsi giorni, le Fiamme Gialle hanno notificato i provvedimenti agli interessati: nelle carte figurano indagati responsabili e addetti dei settori Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente.

Bisogna precisare però che tali soggetti non fanno parte dell'attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Rossi, ma sarebbero stati attivi nelle precedenti squadre di amministrazione cittadina. Da quanto comunicano i finanzieri del Nucleo Provinciale del comune capoluogo, si apprende che l'inchiesta attuale prende le mosse da una del 2016, che riguardava la realizzazione del cosiddetto progetto "Shuttle", un collegamento veloce tra l'aeroporto e la città.

L'inchiesta

Nel corso della indagini i finanzieri hanno potuto appurare che la documentazione relativa al progetto "Shuttle" si trovava negli uffici di una società con sede a Perugia, in Umbria quindi.

Gli accertamenti sono durati ben 6 mesi, e il tutto è scaduto lo scorso due luglio: al termine di tale periodo gli inquirenti hanno deciso di vederci chiaro su questa faccenda, e per questo si è reso necessario notificare agli interessati i relativi provvedimenti, che per il momento li vedono solo indagati. Per aspettare i risultati di questa inchiesta bisognerà aspettare altri sei mesi, ovvero il gennaio del 2020: solo allora si potrà sapere se l'indagine, e quindi le accuse nei confronti degli indagati, saranno archiviate oppure si procederà alle relative condanne o assoluzioni.

Verifiche anche sul progetto di Cala Materdomini

Gli inquirenti avrebbero passato in rassegna anche il progetto di riqualificazione della cosiddetta Cala Materdomini, una zona marina che si trova appena fuori dal centro abitato di Brindisi, sulla costa nord.

Qui, da tempo, è infatti prevista la realizzazione della prima spiaggia pubblica cittadina: il progetto prevede anche la realizzazione di due punti ristoro. Attualmente comunque, su questo fronte, sarebbe tutto fermo. Anche altri affidamenti diretti realizzati dal Comune di Brindisi sarebbero passati sotto i riflettori degli inquirenti. Ovviamente sulle indagini vige ancora il più stretto riserbo da parte di chi indaga, anche perché, come detto in precedenza, le indagini sono tutt'altro che finite. Nel registro degli indagati sono finiti, tra gli altri, i nomi di Salvatore Brigante, Giuseppe De Maria e Antonio Elefante, i quali hanno ricoperto ruoli di primo piano nelle precedenti amministrazioni, rispettivamente ex assessore ai lavori pubblici il primo, alle attività produttive il secondo e consigliere comunale il terzo. Non resta quindi che aspettare sei mesi per conoscere i risvolti di questa inchiesta, che ancora una volta vede coinvolto l'ente con sede in piazza Matteotti.