Questa mattina, venerdì 9 agosto 2019, la Lega ha presentato in Senato una mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. "Troppi no": questa la motivazione che ha portato il partito di Salvini alla drastica decisione di abbandonare l'esperienza di Governo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'ultimo no dei Cinquestelle alla TAV (Treno ad Alta Velocità).
E intanto la crisi Politica si ripercuote anche sui mercati economici: immediate le reazioni finanziarie con un calo della Borsa di Milano (perde il 2,37%) e lo spread che schizza oltre i 200. Inoltre, se si dovesse votare ad ottobre 2019, il nuovo Governo non si insedierà prima di dicembre, mettendo a rischio la manovra economica con conseguente aumento dell'IVA.
Le parole di Matteo Salvini
Nella serata di ieri, giovedì 8 agosto, il Ministro dell'Interno, impegnato in un comizio pubblico nella città di Pescara, ha dichiarato che troppi no fanno male al Paese. L'Italia invece, a detta del Ministro, ha bisogno di ritornare a crescere.
Con queste parole il leader leghista ha sottolineato la necessità di andare nuovamente alle urne il più presto possibile, già a ottobre 2019 se necessario.
La risposta di Conte
Intanto il Presidente Conte attacca Salvini e difende il suo operato al Governo, dicendo che non spetta al Ministro dell'Interno decidere i tempi della crisi: "Salvini dovrà spiegare in Parlamento agli Italiani i motivi della crisi istituzionale', dichiara Conte, poco disposto a consentire che venga alimentata l'idea di un esecutivo fannullone. Il Presidente del Consiglio ha concluso con una dura invettiva contro il leader del Carroccio: "Spetterà a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese e giustificare agli elettori, che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento, le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente l'azione di Governo".
Il commento del vice premier Di Maio
Dai Cinque Stelle arriva la risposta del leader Luigi Di Maio che accusa Salvini di aver messo i propri interessi dinanzi a quelli del paese: 'Salvini con un pretesto vuole mettere fine ad un governo che aveva ridato agli italiani la speranza di sconfiggere un sistema politico pronto a tornare. Faccio un appello a tutte le forze politiche con la massima onestà. Prima di andare a votare tagliamo il numero dei parlamentari per ridurre il numero delle poltrone In cinque anni risparmieremo mezzo miliardo di euro tra stipendi e diaria parlamentari' - ha dichiarato il capo politico grillino.