Era stato ricoverato per un ictus ed era degente già da un po' di tempo: le sue condizioni stavano migliorando lentamente, ma non aveva ancora ritrovato l'uso della parola. Quando un'infermiera è entrata nella sua stanza portando il suo cagnolino al guinzaglio, evidentemente qualcosa di molto profondo è scattato nell'organismo del paziente: il cane ha appoggiato le zampe sulle gambe del padrone, e lui tutto ad un tratto ha iniziato a pronunciare le sue prime parole.
Il "miracolo" è avvenuto presso l'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze tra gli sguardi stupefatti e felici del personale sanitario presente. Il cagnolino (che non è quello immortalato nella foto dell'articolo) dopo aver riconosciuto il suo padrone ha cominciato a scodinzolare gioioso, giacché non lo vedeva ormai da troppo tempo.
Il legame speciale che si è venuto a creare tra l'uomo e il suo amico a quattro zampe ha reso possibile quanto verificatosi nella struttura sanitaria fiorentina, una notizia che immediatamente è stata riportata dalle principali testate giornalistiche italiane e dai social network, soprattutto da parte degli utenti che amano gli animali e che sostengono la pet-therapy.
L'iniziativa fa parte di un progetto più ampio
Il progetto si chiama Pet Visiting e fa in modo che gli animali domestici possano raggiungere i rispettivi padroni in ospedale ovviamente in condizioni di perfetta sicurezza sanitaria. In Toscana è gestito dal Dipartimento infermieristico locale e dall'Azienda Sanitaria Toscana Centro. Gli infermieri operano in collaborazione con i presidi sanitari e con i centri veterinari che prestano tutta la prevenzione necessaria per l'introduzione degli animali nei reparti ospedalieri.
L'infermiera coordinatrice Paola Poggiali ha fatto sì che fossero rispettate tutte le condizioni sanitarie previste per garantire la totale igiene e sicurezza. Francesca Ciraolo, direttrice dell'ospedale, ha dichiarato che questa non è la prima volta che si verifica un intervento di questo genere, anticipando al contempo che non sarà di certo l'ultima, poiché l'iniziativa Pet Visiting rappresenta un valore aggiunto in termini di qualità dell'assistenza prestata agli ammalati.
Il progetto in questione è stato introdotto in attuazione ad una delibera regionale del 2014 che riguarda proprio l'umanizzazione delle cure allo scopo di consentire il maggior sollievo possibile a quei pazienti che non possono muoversi e che soffrono oggettivamente per la separazione dai loro affetti più cari. Mentre i congiunti e gli altri parenti hanno la possibilità di recarsi in ospedale in visita all'ammalato, ciò ovviamente non è possibile per i loro amici animali.
La delibera punta a colmare proprio questa lacuna che, come dimostrato dall'episodio verificatosi al Santa Maria Nuova di Firenze, può rivestire una grande importanza nel novero delle iniziative volte ad aiutare i pazienti in vista di un pieno recupero.