È stato riconosciuto dalle donne che avevano subito i suoi tentativi di aggressione, ma era riuscito a far perdere completamente le sue tracce. Qualche giorno fa, in base alla disposizione del Gip, che ne aveva ordinato la custodia cautelare in carcere, la squadra mobile è riuscita finalmente a rintracciare l'uomo nelle Marche, a Jesi. Si è messa quindi in contatto con il commissariato di pubblica sicurezza della cittadina, che lo ha tratto in arresto nel carcere di Ancona, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Si tratta di un senza tetto di 21 anni, di origine polacca.
Almeno tre donne hanno avuto la sventura di incontrarlo
La prima donna ad aver subito un'aggressione dal clochard, il 20 aprile scorso, stava rincasando nel suo condominio in via Tasso, quando l'uomo si è introdotto con lei in ascensore. Prima le ha chiesto il suo nome, poi le è piombato improvvisamente addosso. La donna è riuscita in qualche modo a difendersi e l'ha denunciato in Questura.
La seconda donna, il 31 maggio, si trovava nel suo negozio in via Raffaello, sempre a Pescara. Intorno alle 17:00 lo stesso giovane uomo è entrato nel suo negozio, fingendo di voler acquistare qualcosa; si è poi 'buttato addosso' alla signora, cercando di aggredirla.
La donna ha reagito con forza, tanto da fargli perdere il giubbotto nella precipitosa fuga fuori dal negozio. La commerciante ha richiesto subito l'intervento di una volante della Polizia di Stato. All'interno del giubbotto sono stati rinvenuti due scontrini di un supermercato.
Nel fascicolo investigativo della Squadra Mobile di Pescara a quel punto c'era materiale sufficiente al riconoscimento dell'aggressore. Ad aiutare a catturare il molestatore, soprattutto le immagini ricavate dalle telecamere a circuito chiuso del condominio e del supermercato. Sono riusciti quindi a dare un nome ed un cognome al delinquente: D.M., originario della Polonia, senza dimora stabile, 21 anni. L'uomo era stato già denunciato nel luglio dello scorso anno, da una ragazza aggredita con le stesse modalità, sempre a Pescara, in via Umbria.
L'epilogo
Entrambe le donne che lo hanno denunciato ad aprile e maggio, lo hanno identificato senza ombra di dubbio nella prova di riconoscimento fotografico, pertanto la Procura della Repubblica di Pescara lo ha accusato di violenza e tentata rapina, e ne ha chiesto l'arresto. In seguito il Gip ha accolto la richiesta della Procura ed ha disposto la custodia cautelare in carcere di D.M., che però nel frattempo si era allontanato da Pescara ed aveva fatto perdere le sue tracce.
Qualche giorno fa la conclusione della vicenda: rintracciato a Jesi dalla Squadra Mobile, l'aggressore seriale è stato fortunatamente arrestato e condotto in carcere ad Ancona, dove dovrà rispondere delle accuse rivoltegli.