Torna a far discutere la rocambolesca vicenda giudiziaria di Tekashi 6ix9ine, vero nome Daniel Hernandez, rapper americano 23enne che gode da tempo di fama planetaria. L'artista newyorchese è detenuto da circa un anno in una prigione federale della sua città, ed è accusato di reati gravissimi, come – solo per citarne alcuni – spaccio di droghe pesanti, rapina a mano armata, affiliazione a gang criminali, estorsione e addirittura un tentato omicidio, fortunatamente fallito, ai danni dell'odiato collega Chief Keef.

Lo sconto di pena grazie alla collaborazione

Inizialmente i media americani parlavano di una condanna che con ogni probabilità avrebbe avuto un'entità non inferiore ai 47 anni di carcere, senza escludere la possibilità dell'ergastolo. Durante la prima fase della detenzione l'artista di origine messicana e portoricana ha però di deciso di diventare un collaboratore di giustizia. Circostanza quest'ultima che nel corso dei mesi ha fatto supporre a molti – legali di 6ix9ine in primis – che il rapper sarebbe riuscito ad ottenere un significativo sconto di pena.

Secondo alcune indiscrezioni l'aiuto fornito da Hernandez alle autorità – che sono riuscite sostanzialmente a sgominare la 'Nine Trey Bloods', sotto-struttura criminale della più nota gang dei Bloods, di cui faceva parte anche 6ix9ine – sarebbe stato così significativo da permettere al rapper di ottenere la libertà già alla lettura della sentenza, inizialmente prevista per gennaio 2020 ma poi spostata al 18 dicembre 2019.

Queste indiscrezioni sono state parzialmente confermate nelle ultime ore: il rapper beneficerà infatti di un significativo sconto di pena, e questo è ormai un dato certo, non è dato sapere però se verrà effettivamente rilasciato il giorno stesso della sentenza, o se invece dovrà comunque trascorrere qualche anno in carcere prima di tornare in libertà.

Secondo i Pubblici Ministeri l'aiuto di 6ix9ine è stato fondamentale

La conferma è arrivata dai pubblici ministeri che stanno seguendo il caso, che hanno prodotto in sede di udienza una documentazione che riconosce nero su bianco il fondamentale contributo fornito da 6ix9ine alle indagini. Secondo la Procura di New York, le testimonianza del rapper sui membri della Nine Trey, così come le spiegazioni delle minacce presenti nei suoi brani ed il fondamentale aiuto nel decifrare alcune prove, sono stati di fondamentale importanza durante le indagini.

L'appuntamento per l'atto finale di questa rocambolesca vicenda giudiziaria – nel corso dell'ultimo anno non è passato un solo mese senza che ci fosse un significativo colpo di scena – che ha già ispirato un documentario, che verrà prodotto da 50 Cent, è per il prossimo 18 dicembre, verso le 10 del mattino (orario di New York), quando in Italia sarà pomeriggio.