"Anastasia si è portata via Luca e ha permesso che accadesse tutto questo, ha una responsabilità morale". A dirlo è Alfonso Sacchi, intervistato dal 'Corriere della Sera' e da 'Il Messaggero' per commentare la notizia che la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per i sei indagati per la morte del figlio Luca, tra cui appunto la fidanzata Anastasia Kylemnyk.
Via via che le indagini vanno avanti, emerge un profilo ben poco rassicurante della ragazza: Alfonso non ha più alcuna indulgenza per lei.
Come si ricorderà, il personal trainer 24enne è stato ucciso la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 con un colpo di arma da fuoco davanti ad un pub della capitale nella zona Appio Latino. Una storia terribile in cui si intrecciano una compravendita di grosse quantità di droga e una relazione dai contorni non proprio chiari tra Anastasia e Giovanni Princi, amico di Luca, ora recluso. Secondo carabinieri e Procura, nello zaino di Anastasia c'erano 70 mila euro in contanti che Del Grosso e Pirino, due pusher anche loro in carcere, avrebbero preso senza dare la 'merce' in cambio.
Anastasia, il papà di Luca: 'Per me lei e i killer sono la stessa cosa'
"Anastasia mi fa schifo". Per cinque anni Anastasia in casa Sacchi è stata considerata come e più di una figlia. Poi la tragedia del 23 ottobre: sulle prime, Alfonso e Tina, genitori di Luca, costretti a un lutto innaturale, addolorati e sconvolti, stentano a credere alla storia che si va delineando e che coinvolgerebbe anche la quasi nuora accusata di detenzione di droga ai fini di spaccio. L'unica indagata a piede libero, ma con obbligo di firma. All'inizio tentano persino di difendere la ragazza, sperano che il quadro che emerge non sia vero, lanciano appelli affinché Anastasia dica la verità.
Ora che sono emerse chat in cui Anastasia ha parole sprezzanti per Luca e la Procura ha chiesto l'immediato rinvio a giudizio dei sei imputati, anche l'ultimo velo, il beneficio del dubbio verso la ragazza, sembra essere caduto.
"Se prima era una figlia, e poi non abbiamo capito il perché dei suoi comportamenti, adesso, dopo aver letto come trattava Luca, mi rendo conto che non ha nemmeno un briciolo di dignità. Oltre al fatto che gli ha scavato la fossa". Per Alfonso, oggi, tra lei e chi ha materialmente sparato, non c'è differenza e alla prima udienza, fissata per il 31 marzo, intende guardarli in faccia tutti, anche Anastasia. Si augura che venga dato l'ergastolo ai killer, ad Anastasia e Giovanni Princi una condanna esemplare. E' certo che quella notte Luca si sia preso un proiettile, non indirizzato a lui, per difendere Anastasia che si era cacciata in un nuovo impiccio. "Se fosse stata una ragazza per bene, come credevamo, quella serata non sarebbe stata organizzata".
Con questa consapevolezza, anche i ricordi hanno un altro connotato: Alfonso ricorda Anastasia che entra in casa loro senza guardarli neanche in faccia, poco tempo prima dell'uccisione del figlio. E l'estate scorsa, l'ultima per Luca, in montagna c'era anche Princi e la ragazza appariva cambiata, assente, distratta. Il papà, che ringrazia gli inquirenti e il pubblico ministero per il lavoro svolto in tempi brevissimi, ritiene che Anastasia, con la sua doppia personalità, abbia tradito tutti. Mentre Luca è morto per difenderla.
Anastasia, chat con Luca: 'La mia vita fa schifo da quando ci sei tu'
Parole offensive di lei, liti prima dell'omicidio: aspetti che emergono dalle chat agli atti del fascicolo per omicidio.
Circa un mese prima del delitto, emerge una situazione di grande tensione tra i due: Luca non si fida più di lei, sospetta: "Stai con uno dei tuoi amanti?" le scrive, ma non vuole perderla. Anastasia lo colpevolizza accusandolo di essere mammone. Lo pone di fronte alla scelta tra lei e la mamma.
Lei, poi, gli scrive: "Ti sembro Dottor Jekyll e Mr Hyde?". Lui le risponde: “Una cifra, sembra che giochi con i miei sentimenti". "Sei perfetto in tutto”, afferma Anastasia. Ma quando lui le annuncia che sta per andare da lei, gli risponde: "D’ora in avanti faccio quello che voglio e non una relazione di costrizioni”. E scrive: "Sappi che la mia vita ha cominciato a fare schifo da quando ci sei tu".
In un altro scambio di messaggi, lui è arrabbiatissimo con lei che gli sembra 'un po' fatta'.
Anastasia, vita da fantasma in attesa del processo
Irriconoscibile: invecchaiata all'improvviso di 20 anni, incappucciata come per nascondersi. Nelle testimonianze dei vicini di casa registrate da 'Il Messaggero', non c'è più traccia dell'avvenente ragazza ucraina le cui foto sono circolate in questi mesi. Chi in zona la conosce, racconta di una Anastasia che non esce quasi mai dalla casa in cui vive con madre, sorella, patrigno, zio, e che evita lo sguardo altrui per timore di essere riconosciuta. In attesa del processo, esce solo per portare a spasso i cani. I genitori di Luca, quando hanno saputo del rito immediato, si sono messi a piangere. Anche loro spesso sono in casa chiusi nel dolore accanto al vaso che contiene le ceneri di Luca: "Perché lui è sempre con noi".