Quello prodotto da un infermiere dell'ospedale San Gerardo di Monza è un racconto molto emozionante, che fa capire come medici, infermieri e l'intero personale sanitario italiano stiano lavorando a più non posso per fronteggiare la pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. L'Italia è uno dei Paesi più colpiti dal Covid-19, al momento si contano oltre 1400 morti. L'infermiere in questione ha rilasciato le sue dichiarazioni all'agenzia di stampa Ansa, raccontando di come i turni di lavoro siano estenuanti.

Lo stesso ha poi parlato della malattia vera e propria, riferendo come le condizioni dei pazienti peggiorino senza una ragione apparente, tutto ad un tratto: il virus, secondo le parole del sanitario, non segue alcuno schema preciso.

L'infermiere: 'Sembra si spengano i polmoni'

Una delle parti più emozionanti e agghiaccianti dell'intervista è quella in cui l'infermiere descrive i sintomi dei pazienti. "Sembra che i polmoni si spengano" - queste sono le sue testuali parole rilasciata sempre all'Ansa. L'uomo ha riferito che sarebbe splendido collocare i parenti in rianimazione insieme ai propri cari, ma questo, per ovvie ragioni di sicurezza, non è mai possibile.

Lo stesso poi precisa che tutti i pazienti affetti dal coronavirus devono essere necessariamente isolati. Il sanitario brianzolo ha poi sottolineato che non ci sono abbastanza mascherine e che scarseggiano sempre di più: tali dispositivi medici infatti sono tra i più ricercati anche tra la popolazione. Anche la situazione delle famiglie di molti positivi non è assolutamente semplice da affrontare: "È molto dura per tutti" - conclude il sanitario.

Forse tra venti o trenta giorni vedremo un miglioramento

Secondo l'intervistato la situazione non è destinata a migliorare nell'immediato riferendo che se tutti rispettassero le regole imposte dal Governo nel giro di venti o trenta giorni massimo si potrebbe superare l'emergenza.

"Per gli infermieri la sicurezza non è garantita" - ha spiegato - "la tutela decimerebbe le presenze, un sacrificio che se è anche difficile da accettare, se non lo facciamo noi chi lo fa?" - ha spiegato l'uomo. Anche in questa domenica surreale, con quasi tutte le attività chiuse, medici e infermieri in tutta Europa continueranno così a lottare contro questa pandemia che sta mettendo a dura prova milioni di persone del mondo. In Lombardia sono quasi finiti i posti in terapia intensiva e la situazione è vicina al punto di non ritorno.