Reclusione fino a tre mesi e multe salate per chi si sottrae all'obbligo di quarantena: è questa la direttiva inviata dal Viminale ai prefetti: “La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti – si legge – è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità, pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)”.

A queste si aggiungono le misure restrittive attuate dalle singole regioni del sud Italia, "invase" da migliaia di persone in fuga dalla Lombardia e dalle zone rosse.

L'esodo notturno dalle zone rosse e la diffusione della bozza del decreto

La rapida diffusione del coronavirus ha inevitabilmente generato, nel corso delle ultime settimane, una situazione di panico generale in tutta la Penisola. La situazione è però precipitata nella tarda serata di sabato, quando è stata inaccettabilmente diffusa a mezzo stampa la bozza del nuovo decreto, nella quale si menzionava la chiusura della Lombardia e di altre quattordici province. In poche ore è così cominciato l'esodo verso le regioni del Sud, che accoglieranno sì chi proviene dalle zone a rischio, ma a patto che venga rispettata la quarantena imposta dal nuovo decreto emanato dal Consiglio dei Ministri.

Reclusione fino a tre mesi e multe salate per chi viola la quarantena

Disobbedire alle nuove disposizioni avrà un prezzo: stando a quanto si legge nella direttiva inviata dal Viminale ai prefetti, si rischiano fino a 3 mesi di carcere o 206 euro di multa. Nel testo firmato dal ministro Luciana Lamorgese si spiega anche che sarà compito delle forze dell'ordine effettuare i controlli su quelle persone che si spostano all'interno dei territori definiti "a contenimento rafforzato".

Ogni spostamento dovrà esser motivato da esigenze lavorative, da reali situazioni di necessità o da motivi di saluti che andranno attestati tramite autodichiarazione, mentre non sono previste eccezioni per i soggetti per i quali è stata disposta la quarantena.

I messaggi di Puglia e Campania

Sì all'accoglienza, ma con tutte le precauzioni del caso volte a tutelare il bene della comunità: si potrebbero così sintetizzare i post pubblicati sui social network dai governatori delle regioni del Sud Italia, volti a spiegare i contenuti del nuovo decreto ministeriale.

Il primo in ordine cronologico è stato Michele Emiliano, governatore della Puglia, che ha rivolto un accorato appello a chi ha preso il primo volo o il primo treno per rientrare dai propri cari: "Vi parlo come se foste miei figli, non portate l'epidemia lombarda, veneta ed emiliana nella vostra Puglia".

Contenuti analoghi possono esser reperiti sulla pagina Facebook di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania che ha ribadito l'obbligo di permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per quanti rientrano dalle zone rosse entro la data del 3 aprile. Nel medesimo testo si impone anche il divieto di spostamenti e viaggi e la disponibilità a restare raggiungibili per eventuali attività di sorveglianza.