La nostra epoca, definita come quella della post-verità, è caratterizzata soprattutto dall'invasione delle fake news, che si sono diffuse in maniera esponenziale dopo l'avvento dei social network. Dalla politica alla cronaca, dalla cultura fino alla salute, nessun comparto è stato risparmiato. Ed è proprio sulla salute che ora le fake news stanno prendendo il sopravvento.
In Italia, dopo i primi casi positivi al Covid-19, comunemente chiamato Coronavirus, è subito scoppiata una psicosi generale che ha generato ansie, paure e incertezza, tre fattori che consentono alla disinformazione digitale di proliferare e insediarsi silenziosamente all'interno dei media e soprattutto dei social network.
Le fake news alimentano i complottismi
Tra le prime fake news circolate sul web ritroviamo sicuramente quelle relative alle teorie complottiste, in cui si affermava che il virus fosse stato creato in laboratorio da grandi aziende farmaceutiche o addirittura da una cerchia di miliardari che vorrebbero rivoluzionare le gerarchie e gli ordini mondiali.
Poi c'è chi invece si è convinto, dopo qualche ricerca online, che il virus fosse un'arma batteriologica utilizzata da qualche potente stato per combattere le altre potenze mondiali, indicando appunto la Cina come bersaglio prioritario da indebolire.
Dopo lo scoppio della pandemia, ogni fake news si è invece concentrata sulla malattia in se, su come si viene contagiati e su come si potrebbe prevenire il contagio stesso.
Vitamina C efficace, è la stata prima fake news
In cima alla lista improbabili soluzioni alimentari o pseudosanitarie per prevenire o combattere il virus. La più diffusa è stata quella riguardante la Vitamina C, il cui utilizzo, si leggeva sul web, stava facendo riscontrare effetti positivi sui malati di diversi ospedali di Milano contagiati dal Coronavirus, tanto che si consigliava alle persone a casa di ingerirne addirittura 1-2 grammi al giorno per prevenire il contagio.
Per certificare la totale infondatezza scientifica della notizia è dovuto intervenire il noto virologo dell'Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco: 'Si tratta ovviamente di una fake news, in quanto la vitamina C è si molto importante per la salute, essendo un'antiossidante e adiuvante ma di certo non può né prevenire né curare il coronavirus'.
Altra fake news circolata sul web è quella relativa al possibile beneficio nell'ingerire bevande calde come metodo fai da te per tenere lontano il virus. 'La soluzione dell’acqua calda è un’assurdità, forse frutto dell’idea che con il caldo si tende a ridurre la diffusione di molti patogeni respiratori' ha sottolineato Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) e professore ordinario di Pediatria all’università di Parma.
In ultimo non poteva mancare un riferimento ad un alimento specifico, la cipolla, con il professor Puoti ad aver addirittura ironizzato sul fatto che 'può si aiutare ma perchè gli altri manterrebbero la distanza sociale di un metro più volentieri' (trattasi chiaramente di battuta).
Il raggio delle fake news si è poi spostato sui metodi di contagio: dal fatto che il virus resisterebbe fino a 9 giorni sull'asfalto (assolutamente non vero) fino all'assurda ipotesi che i bambini sarebbero degli untori: 'È certificato che i bambini si ammalino molto raramente e sviluppano la malattia in forma lieve. Ma c’è da sfatare il falso mito sul fatto che trasmettano il contagio più facilmente, non sono untori', ha assicurato al riguardo Michele Usuelli, medico di terapia intensiva neonatale alla clinica Mangiagalli, Fondazione Irccs Policlinico di Milano.