Non solo solidarietà e affetto verso i medici che si stanno occupando dell'emergenza Coronavirus. I sanitari, spesso descritti come eroi in prima linea nella guerra contro l'epidemia che sta falcidiando il nostro paese, sono a volte anche al centro del mirino di sospetti e paura. Succede in provincia di Pisa, dove una dottoressa , di ritorno dall'ospedale, ha trovato ad attenderla nel suo condominio un cartello che la invita a fare attenzione nel ritorno a casa e a stare attenta alle aree comuni che si potrebbero contaminare.
I condomini e la paura del contagio
La donna, come tutti i sanitari, si sta sottoponendo a turni massacranti nel suo reparto di Cisanello (Pisa) nel tentativo di fronteggiare al meglio l'emergenza COVID-19 e mai si sarebbe aspettata di trovare, una volta rincasata, dei messaggi inquietanti ideati dai suoi vicini di casa e affissi nel condominio.
L'episodio è giunto proprio al termine della sua prima giornata di lavoro nell'edificio 30, il nuovo reparto dell'ospedale di Cisanello dedicato in maniera quasi esclusiva alla cura del pazienti colpiti dal virus del COVID-19.
Invece i condomini hanno affisso all'entrata un cartello nel quale invitano la dottoressa a prestare molta attenzione nelle operazioni di rientro a casa, invitandola ad utilizzare tutte le precauzioni possibili per evitare di contaminare con il virus le aree comuni.
Il messaggio specifica anche che nel condominio sono presenti soggetti a rischio e fragili, come una neonata e una donna anziana e vedova. Un messaggio che stride con quelli di vicinanza e solidarietà che in queste settimane stanno arrivando a molti sanitari e che assume aspetti inquietanti.
Le reazioni all'increscioso episodio
Un messaggio che è stato accolto con sgomento e stupore non solo dalla dottoressa in servizio nella provincia di Pisa, ma anche da tutto il mondo scientifico e da tutti coloro che stanno lavorando, spesso in condizioni difficili, per assistere i numerosi pazienti affetti dal Coronavirus.
Così in queste ore la dottoressa di Pisa, oltre ad incassare la solidarietà dell'opinione pubblica, espressa massimamente sulle pagine social, ha ricevuto anche la solidarietà di numerosi addetti ai lavori, come Stefano Taddei, direttore della clinica medica universitaria, e Marco Taddei, direttore di medicina 4 dell'ospedale di Cisanello.
I due, oltre a condannare l'episodio, hanno voluto anche rassicurare tutti i cittadini, che forse stanno iniziando a vedere i medici e il personale sanitario come untori, che negli ospedali tutto avviene nella massima attenzione e sicurezza e che "ogni ambiente viene igenizzato e sanificato".