Nella giornata di mercoledì 19 agosto un soccorritore ha rinvenuto nei boschi di Caronia (Messina) resti umani che potrebbero appartenere al piccolo Gioele. La conferma ufficiale arriverà solo nelle prossime ore, quando verrà eseguita l'autopsia. Il bimbo, 4 anni, era scomparso con la madre Viviana Parisi lo scorso 3 agosto. La donna. 43 anni, era stata rivenuta senza vita, sempre in un'area impervia di Caronia, cinque giorni dopo.

Il pm Angelo Vittorio Cavallo, che si sta occupando del caso di Cronaca Nera, ha dichiarato che, i periti, hanno già fornito una "pista chiara". Nelle ultime ore, Daniele Mondello, il papà del bambino, ha avanzato dei dubbi sulla gestione delle ricerche.

'C'è già una pista chiara'

L'esame autoptico sui resti ossei attribuiti al piccolo Gioele verrà eseguito tra il pomeriggio di venerdì 21 e la giornata di sabato 22 agosto. Sarà il medico legale Elvira Spagnolo a chiarire come è morto il bimbo. Il procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo, è fiducioso e davanti ai cronisti, ha dichiarato: "Anche da pochi resti, a volte, si possono comprendere molte cose".

Ancora non si sa Viviana Parisi e Gioele siano morti contestualmente, ma - nonostante i corpi siano stati rinvenuti a diverse centinaia di metri di distanza - non è escluso che mamma e figlio possano aver perso la vita nello stesso punto. Il pm, sottolineando che non si dovranno attendere 90 giorni per avere gli esiti scritti dai periti della Procura di Patti ha aggiunto: "Una pista chiara c'è già stata data".

Il procuratore ha quindi precisato che i consulenti hanno già riferito agli inquirenti quello che, secondo loro, è accaduto nei boschi di Caronia."Delle certezze - ha affermato - le hanno a loro modo già comunicate, riservandosi comunque all'esito di accertamenti, in particolar modo quelli di tipo istologico".

Le polemiche sulle ricerche di Viviana e Gioele

I resti di Gioele, da quanto si è appreso, sono stati rinvenuti da Giuseppe Di Bello, ex carabiniere di Capo D'Orlando. Il militare in congedo, ieri mattina, si è unito per la prima volta alla task force di ricerca. Il procuratore, dopo il macabro ritrovamento, aveva puntualizzato: "In questo momento non mi interessa da chi è stato trovato".

Tuttavia, il papà del bambino, Daniele Mondello, distrutto dal dolore, in un post su Facebook ha avanzato dei dubbi sui metodi adottati per le operazioni di ricerca. Precisando di non voler far polemica ha sottolineato che, nonostante 70 uomini esperti fossero al lavoro da più di 15 giorni il figlio è stato rinvenuto da un volontario nel giro di cinque ore.

Il marito Daniele, dj hardstyle, nelle ultime ore, riferendosi ai due certificati medici sullo stato di salute psichica della moglie recuperati all'interno della Opel Corsa incidentata, ha anche precisato che Viviana non era in cura.