L’inchiesta sui “furbetti del vaccino” ha provocato un terremoto politico a Corleone. Infatti il sindaco della cittadina siciliana, Nicolò Nicolosi, ha comunicato sulla pagina Facebook del Comune l’intenzione di presentare le dimissioni nella prossima riunione della giunta. La decisione del primo cittadino è stata presa in seguito alle polemiche sorte per l’indagine dei carabinieri dei Nas che ha portato a denunciare come il sindaco e i componenti della sua giunta si siano vaccinati contro il Covid-19 a metà febbraio, pur non rientrando nelle categorie per le quali la legge prevede la somministrazione del siero.

Nicolosi si era difeso dalle accuse sostenendo che il primo cittadino rappresenta l’autorità sanitaria del territorio: per questo motivo aveva deciso di vaccinarsi, avvisando anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

La decisione del sindaco di rassegnare le dimissioni dopo le critiche ricevute

Nelle scorse ore il sindaco ha voluto spiegare le ragioni della decisione di lasciare l'incarico, raccontando di aver passato una notte insonne prima di convincersi che le dimissioni fossero ormai inevitabili, viste le polemiche, anche se ha rivendicato ancora una volta la scelta di vaccinarsi insieme agli uomini della propria giunta con “delle dosi scongelate, dopo che i beneficiari non si erano presentati per riceverle”.

Secondo Nicolosi, “Corleone ha bisogno di un primo cittadino pianamente legittimato”. Così, dopo le critiche ricevute, il sindaco si è convinto a fare un passo indietro, anche per il valore simbolico, come una sorta vetrina, che il suo Comune riveste in Italia e nel mondo. Nicolò Nicolosi nella sua lunga carriera politica è stato eletto deputato nelle fila della Democrazia cristiana all'Assemblea regionale siciliana, diventandone anche vice presidente e assessore al Bilancio; nel 2001 ha vinto le elezioni politiche guadagnando un seggio alla Camera nella coalizione di centrodestra. Infine Nicolosi per due volte ha ricoperto la carica di sindaco di Corleone: la prima dal 2002 al 2007 e poi dal 25 novembre 2018, quando è stato rieletto, sempre con il centrodestra.

Il sindaco di Corleone ha ricevuto la prima dose di vaccino lo scorso 8 gennaio

Un post sui social del Comune di Corleone ha ulteriormente chiarito la vicenda, sottolineando come il sindaco abbia confermato di aver ricevuto la prima dose del vaccino lo scorso 8 gennaio e il richiamo il 31 dello stesso mese. Si è deciso di procedere con la vaccinazione, non tanto per tutelare la salute del primo cittadino, quanto per la preoccupazione che se infettato, il sindaco fosse costretto a trascurare l’attività amministrativa a lungo, proprio quando la diffusione dell’emergenza per il Coronavirus imponeva un impegno maggiore. Inoltre Nicolosi ha immediatamente segnalato ai vertici regionali la necessità di equiparare gli amministratori locali agli operatori sanitari, inserendoli nella fascia dei soggetti da proteggere per primi, visti i compiti che devono assolvere, anche relativamente alla tutela della salute dei cittadini.

Il sindaco Nicolosi rivendica la correttezza del suo operato

Il sindaco quindi ha rivendicato la correttezza della scelta di vaccinarsi insieme alla giunta, ricordando anche come non sia mai mancato un giorno in Comune durante il mandato. Quindi, a suo dire, se avesse contratto il virus sarebbe stato costretto ad abbandonare il suo posto in trincea in un periodo di grave emergenza. Infine Nicolò Nicolosi ha dichiarato di essere favorevole alle indagini in corso, perché permetteranno di dimostrare in pieno la correttezza del proprio operato.