Mario Draghi e sua moglie hanno ricevuto stamattina, 30 marzo 2021, la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca, in conformità con quanto previsto dalla campagna vaccinale predisposta dalla Regione Lazio, mantenendo la promessa fatta dal premier in occasione della conferenza stampa dello scorso 19 marzo.

Una promessa mantenuta

Oggi, il premier Mario Draghi e sua moglie, Maria Serenella Cappello, hanno ricevuto la prima dose del vaccino anglo-svedese AstraZeneca, nell'hub della Stazione Termini.

Entrambi hanno 73 anni e rientrano, dunque, nel calendario della campagna vaccinale predisposto dalla Regione Lazio, che include già la fascia dei settantenni.

Il nostro Presidente del Consiglio aveva già annunciato e promesso che si sarebbe vaccinato con il siero anglo-svedese durante la sua prima conferenza stampa del 19 marzo 2021. In quella data, aveva specificato di non aver ancora fatto la prenotazione, ma che la sua fascia d'età già rientrava in quelle previste dal calendario di vaccinazioni della Regione Lazio. Come precisato dal premier, anche suo figlio aveva ricevuto qualche giorno prima a Londra la somministrazione del vaccino AstraZeneca: "Non c'è nessun dubbio, nessuna prevenzione".

La promessa del premier è stata di fatto mantenuta.

Lo stop ad AstraZeneca non è stato un errore

Durante la stessa conferenza stampa del 19 marzo, Mario Draghi si è espresso anche sulla sospensione del vaccino AstraZeneca in attesa del parere, poi rivelatosi positivo, dell'Ema. Per il premier, la sospensione non è stata un errore, in quanto l'intento era quello di tutelare la Salute di coloro che avrebbero ricevuto il vaccino, la cui sicurezza doveva essere prima esaminata dall'Agenzia Europea del Farmaco. Il calo delle vaccinazioni ha riguardato un solo giorno (da 150mila a 100 mila dosi somministrate), poi c'è stata quasi un compensazione grazie agli altri vaccini. Per cui "c'è stato un rallentamento ma non disastroso", "la caduta delle vaccinazioni non è stata così drammatica".

I dubbi degli italiani sul vaccino a seguito della sospensione

Durante la scorsa conferenza stampa, il premier aveva espresso la sua speranza che i dubbi nutriti dagli italiani nei confronti del vaccino AstraZeneca a seguito dello stop potessero essere solo temporanei. Se necessario sarà presa in considerazione la possibilità di una campagna. L'obiettivo è quello di arrivare a 500mila dosi al giorno somministrate entro metà aprile, tenendo conto che alla data della conferenza stampa del 19 marzo, le dosi a cui si era arrivati erano 165mila giornaliere.