Il tatuatore di 49 anni arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di aver ucciso Khrystyna Novak, 29enne di origine ucraina, si è avvalso della facoltà di non rispondere e si è limitato a respingere ogni addebito. La ragazza, che si era trasferita da poco ad Orentano (frazione del comune di Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa) era scomparsa dalla casa del fidanzato quarantenne ad inizio novembre 2020.
Del caso di cronaca nera si è a lungo occupato anche "Chi l'ha visto?". Proprio ai microfoni della trasmissione Rai, il presunto assassino aveva dichiarato: "Le donne non si toccano".
L'indagato respinge le accuse
Martedì 23 marzo, gli uomini della Squadra mobile di Pisa, diretti da Fabrizio Valerio Nocita, hanno arrestato un vicino di casa di Khrystyna, con l'accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere. L'uomo accusato, di origine fiorentina, da quanto si apprende, sarebbe anche coinvolto nei loschi traffici del fidanzato della 29enne, un imprenditore di pellami d'origine spagnola arrestato il 31 ottobre 2020 per i reati di ricettazione, porto abusivo d'armi e munizioni e detenzioni di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Nella giornata di ieri, venerdì 26 marzo, si è svolto, in video-collegamento, l'interrogatorio di garanzia dell'indagato. Il tatuatore, assistito dal suo legale, l'avvocato Valentina Marcucci, ha deciso di non rispondere alle domande del giudice. "L'uomo respinge tutte le accuse. La scelta di restare in silenzio - ha detto il suo difensore - è puramente tecnica ed è legata alla necessità di valutare a fondo gli atti originari di indagine - al momento in possesso della procura - e l'esito della perquisizioni fatte".
L'uomo avrebbe sparato a Khrystyna
Khrystyna Novak ha fatto perdere le sue tracce ad inizio novembre 2020, poche ore dopo l'arresto del suo fidanzato Airam. Le indagini sono ancora in corso, ma secondo una prima e sommaria ricostruzione la 29enne - che lavorava come ballerina in un night di Altopascio - sarebbe stata uccisa dall'uomo nella notte tra il 1° ed il 2 novembre scorso.
Il 49enne avrebbe sparato alla ragazza, forse dopo una breve lite e poi ne avrebbe occultato il corpo, inoltre, per depistare le indagini, avrebbe preso e utilizzato il suo telefono cellulare.
Nella perquisizione domiciliare che ha preceduto il trasferimento in carcere, a Pisa, dell'uomo, gli inquirenti hanno trovato e sequestrato una pistola. Secondo l'avvocato Marcucci non si tratterebbe dell'arma del delitto, poiché non corrisponde al calibro della pistola descritta dagli investigatori durante le indagini che hanno portato al fermo. Per quanto riguarda il movente, invece, non si esclude che la ballerina ucraina volesse tirar fuori il compagno dal giro di affari criminali che egli condivideva con il tatuatore e che, per questo, abbia minacciato l'uomo di raccontare tutto alla polizia.