Svolta nel giallo di Khrystyna Novak. All'alba di oggi, martedì 23 marzo, è stato arrestato, con l'accusa di omicidio, Francesco L., un vicino di casa 49enne della ragazza. La giovane, una 29enne di origine ucraina, era scomparsa da Orentano, frazione rurale del comune di Castelfranco di Sotto (in provincia di Pisa) a inizio novembre 2020, dopo l'arresto del fidanzato. Del caso di Cronaca Nera si è occupata a lungo la trasmissione Rai, Chi l'ha visto?.

Arrestato il vicino di casa di Khrystyna

Nelle scorse ore, gli uomini della Polizia di Stato hanno arrestato il vicino di casa, nonché affittuario, di Khrystyna.

L'uomo, originario di Firenze, da quanto si apprende, è ritenuto il presunto autore dell'omicidio e della soppressione del cadavere della 29enne. Il movente potrebbe nascondersi nelle tensioni tra l'indagato e il fidanzato della donna, Airam Negrim Gonzalez.

Gli inquirenti credono che il delitto possa essere avvenuto all'interno dell'abitazione di Khrystyna nella notte tra l'1 e il 2 novembre dello scorso anno. Francesco avrebbe ucciso la 29enne con dei colpi di pistola, poi - per depistare le indagini e allontanare eventuali sospetti - avrebbe usato il cellulare della ragazza per inscenare un allontanamento volontario. La svolta, a quanto pare, sarebbe arrivata dopo la segnalazione di un cliente del negozio di tatuaggi del 49enne.

L'uomo - che risulterebbe coinvolto anche nei loschi affari di Airam - sarebbe stato visto liberarsi di pesanti sacchi neri il 3 novembre 2020.

Qualche giorno fa, il quotidiano La Nazione aveva riacceso i riflettori sul caso della ragazza scomparsa da Corte Nardi facendo anche un parallelo con Roberta Ragusa, la mamma di cui si persero le tracce da Gello di San Giuliano, nella notte tra il 13 e 14 gennaio 2012.

La scomparsa di Khrystyna

Khrystyna, era arrivata da pochi mesi nella villetta in località Corte Nardi a Orentano. Vi si era trasferita con il fidanzato 41enne, un imprenditore attivo nel settore delle pelli. Da quanto ricostruito, la sera di Halloween, il 31 ottobre 2020, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pontedera fecero irruzione nella casa della coppia e, durante una perquisizione domiciliare, rinvennero circa due chili di sostanze stupefacenti e delle armi (una calibro 22 e una 7,65 con matricola abrasa).

Così, la 29enne e il compagno furono condotti in caserma per ulteriori accertamenti. Qui, venne riconosciuta l'assoluta estraneità alla vicenda di Khrystyna che, appunto, nella notte venne rilasciata e riaccompagnata a casa. Una volta rientrata, preoccupata e sgomenta, la 29enne telefonò alla madre e a un'amica (entrambe in Ucraina) per confidarsi con loro. Poco dopo, però, il 2 novembre fece perdere le proprie tracce e non rispose più nemmeno alla madre. Qualche giorno più tardi la donna, tramite Consolato, presento denuncia di scomparsa e, come da protocollo, vennero avviate le indagini. In un primo momento, la Procura di Pisa decise di aprire un fascicolo di indagine per sequestro di persona. Tuttavia, a fine novembre, modificò l'ipotesi di reato in omicidio volontario e distruzione di cadavere.