India, inizia a scarseggiare la legna per cremare i morti di Covid. I cadaveri vengono cremati lungo le strade su pire improvvisate. L'obiettivo principale è quello di arrivare a 900 tonnellate al giorno entro la fine di aprile e a oltre 20mila tonnellate per l'intero mese. Intanto la comunità internazionale ha iniziato a far affluire gli aiuti necessari per tentare di rallentare la diffusione del Coronavirus.
Secondo i dati ufficiali del ministero della Salute, i decessi in India per colpa della pandemia sono 201.187, ma per gli esperti i numeri sarebbero più alti. I positivi al virus in India sono circa 18 milioni e, soltanto nella giornata del 27 aprile, 360mila in più. In particolare ad aprile il numero di nuovi positivi al virus ha raggiunto i sei milioni.
Ormai l’India è fuori controllo, è l’epicentro mondiale della pandemia
Nel Paese sta finendo la legna per cremare i corpi in strada. I forni crematori lavorano incessantemente e i morti di Covid-19 vengono inceneriti lungo le strade su pire fatte al momento.
Ormai l’India è fuori controllo, è l’epicentro mondiale della pandemia. La comunità internazionale ha iniziato a far affluire gli aiuti per cercare di tamponare la diffusione del virus. Intanto il Belgio, la Spagna, le Filippine e la Cambogia hanno bloccato gli arrivi dall’India. Il premier indiano, Narendra Modi, stando a fonti governative, sta facendo notevoli pressioni per accaparrarsi i 60 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca che gli Stati Uniti intendono mettere a disposizione dei Paesi bisognosi.
Le persone, ricoverate nei nosocomi indiani, continuano a morire senza ossigeno
Gli Usa spediranno nel continente indiano materie prime per produrre il vaccino Covishield, ovvero la versione indiana di AstraZeneca.
Il New York Times riporta, inoltre, che l’amministrazione Biden ha rimosso in parte il divieto di esportazione delle sostanze indispensabili a realizzare i vaccini. La nuova variante indiana ha suscitato finora notevoli preoccupazioni nel mondo, soprattutto in Italia. Le persone, ricoverate nei nosocomi indiani, continuano a morire senza ossigeno.
Dagli Stati Uniti verranno inviate altre forniture, in particolare tute protettive e ossigeno per i nosocomi
A Nuova Delhi alcuni testimoni raccontano ciò che accade nelle corsie degli ospedali, ingombre di letti, barelle e famigliari in lacrime che supplicano i sanitari per ricevere ossigeno o un posto in reparto, mentre le persone continuano a morire senza neanche varcare la soglia della struttura ospedaliera.
Intanto dagli Stati Uniti verranno inviate altre forniture, in particolare tute protettive e ossigeno per i nosocomi. Anche l’Inghilterra ha annunciato che intende inviare dispositivi medici in India, quali ventilatori e concentratori d'ossigeno. La variante indiana B.1.617 ha innescato una potente crisi sanitaria. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, questa mutazione del virus è stata trovata in oltre 1.200 sequenze del genoma e in particolare in 17 Paesi, tra cui la Svizzera, il Belgio, l’Italia e la Grecia.