Indagini sulla morte di Donato “Denis” Bergamini. Il calciatore del Cosenza morì il 18 novembre 1989 in seguito a circostanze non ancora chiarite. Nel dettaglio, Denis perdeva la vita sulla statale 106, all'altezza di Roseto Capo Spulico. Oggi, però, la Procura della Repubblica di Castrovillari, in seguito alla terza indagine sulla morte del calciatore, ha chiesto il rinvio a giudizio per Isabella Internò, ex compagna di Donato Bergamini, per omicidio premeditato, aggravato dai motivi abietti o futili.

L’accusa di omicidio premeditato

A Isabella Internò viene contestata l'accusa di omicidio premeditato, in concorso con altri soggetti non ancora identificati.

Non sono andate avanti, invece, le indagini a carico del marito della donna, accusato di favoreggiamento, in seguito alle dichiarazioni della moglie in quanto la stessa è stata escussa come teste. L’autista del camion, Raffaele Pisano, che il 18 novembre del 1989 finì sul corpo del calciatore, era stato in precedenza processato per omicidio colposo e poi assolto. In quel periodo fu portata avanti una sola tesi: il suicido di Bergamini. Il calciatore, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe buttato sotto all’autocarro dopo un litigio con la fidanzata, con la quale si trovava. I genitori del calciatore non hanno mai creduto al suicidio del figlio. Le indagini sono state riavviate grazie ai nuovi elementi probatori raccolti nel corso degli anni da Donata, sorella di Denis.

Le archiviazioni nel corso degli anni

Nel luglio 2011, la Procura della Repubblica di Castrovillari riavviò le indagini, sulla scorta di una perizia dei RIS di Messina. Secondo l’arma dei carabinieri, il calciatore era già deceduto quando finì sotto alle ruote del autocarro. In quell’anno, Raffaele Pisano e Isabella Internò ricevettero un’informazione di garanzia nella quale veniva contestata l’accusa di omicidio per lei e quella di false dichiarazioni e favoreggiamento per lui.

Nel 2014, la Procura della Repubblica avanzò al giudice per le indagini preliminari richiesta di archiviazione, che venne accolta il primo dicembre del 2015.

La riesumazione del cadavere

Nel 2017, la sorella del calciatore, assistita dall'avvocato Fabio Anselmo, chiese al Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, la riapertura delle indagini.

Quindi, fu riesumato il corpo del fratello e dagli esami emersero notevoli incongruenze con l’esame autoptico eseguito anni prima. I consulenti del pubblico ministero conclusero che Denis era deceduto per soffocamento. Per tali ragioni, il pm ha chiesto al gip il rinvio a giudizio della donna con l’accusa di omicidio premeditato con le circostanze aggravanti, previste dal primo comma dell’art. 61 c.p., di aver agito per motivi abietti o futili, in quanto Bergamini avrebbe interrotto la loro relazione sentimentale. L'udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare di Castrovillari è stata fissata il 2 settembre 2021.