Nelle ultime ore 6 mila migranti di origini subsahariana e marocchina, molti dei quali minori, sono entrati nel territorio spagnolo a nuoto o camminando sfruttando la bassa marea, superando la frontiera di Tarajal e Benzù, a Ceuta, l'enclave spagnola in Marocco. La Spagna, dopo questi sbarchi, ha deciso di schierare l'esercito alla frontiera con il Marocco per impedire ulteriori arrivi come supporto alla Polizia locale e nazionale.

Il Primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha deciso di annullare un viaggio programmato a Parigi, dove avrebbe dovuto partecipare ad un vertice guidato dai francesi sugli aiuti finanziari per l'Africa, a causa della crisi causata dall'afflusso di migliaia di migranti.

L'improvviso afflusso di migranti a Ceuta arriva in mezzo ad una serie di tensioni diplomatiche che si sono avute tra Madrid e Rabat. Ad aprile, infatti, la Spagna ha consentito al leader saharawi, Brahim Ghali, di essere curato in ospedale dopo essere stato colpito dal Covid-19, in quanto presentava dei sintomi molto gravi. A seguito di questa notizia, il governo marocchino ha risposto con rabbia e ha avvertito la Spagna che dare rifugio a Ghali avrebbe portato delle conseguenze.

Non sarà un caso allora che le forze marocchine di stanza sulla spiaggia di confine abbiano permesso ai migranti di raggiungere l'enclave via mare. Infatti, molti vedono questi fatti come prova di una rappresaglia.

Ma chi è Brahim Ghali?

Brahim Ghali è il leader del Fronte del Polisario che ha combattuto per la sovranità del Sahara Occidentale contro le rivendicazioni del Marocco. Già dal 2016 risulta ufficialmente ricercato dalle autorità giudiziarie di Madrid, insieme ad altri 28 dirigenti del Polisario che sono stati accusati di crimini che vanno dalle violazioni dei diritti umani, torture, terrorismo, a sequestro di ostaggi, stupri, sparizioni di saharawi e deviazioni degli aiuti umanitari internazionali nei campi di Tindouf.

Il conflitto tra Rabat e il Fronte del Polisario è iniziato all'indomani dell'addio della Spagna dalla ragione del Sahara occidentale, avvenuta nel 1974, e che è costata la vita a migliaia di persone tra civili e militari.

Le barriere di separazione di Ceuta e Melilla

Nelle città di Ceuta e Melilla, per fronteggiare l'immigrazione clandestina o il contrabbando, sono state costruite, dalla Spagna alla fine degli anni Novanta, delle barriere che separano le due città spagnole dal Marocco. Il Marocco si era, da sempre opposto alla costruzione di queste barriere, dato che considera Ceuta parte del proprio territorio, motivo per il quale dal 1975 ha richiesto la sua annessione.

Molti migranti nel corso degli anni hanno cercato di saltare queste barriere per fuggire dalla miseria o dai regimi dittatoriali dei loro Paesi, per cercare lavoro, cittadinanza, ma soprattutto per cercare diritti fondamentali che gli vengano finalmente riconosciuti.