Sembrava un tragico incidente domestico in cui era deceduta un’anziana, ma in realtà si è trattato di un feroce delitto. Quando, nel primo pomeriggio di venerdì 29 ottobre, i vigili del fuoco sono intervenuti per un principio d’incendio in un appartamento in via Ponte Seveso 26, nella zona della Stazione Centrale a Milano, hanno ritrovato il corpo ormai privo di vita di una donna di 90 anni, Fernanda Cocchi.
Tuttavia la presenza di una profonda ferita alla testa ha convinto gli investigatori che l’anziana non sia deceduta per soffocamento da fumo, ma sia stata colpita da qualcuno con un oggetto contundente, quasi sicuramente un ferro da stiro trovato in salotto, a pochi passi dalla vittima, e sequestrato dagli inquirenti. Dopo aver ucciso la novantenne, l’aggressore o il gruppo di aggressori avrebbero appiccato il fuoco in una stanza contigua dell’abitazione con ogni probabilità per cercare di occultare maldestramente le prove del delitto.
Inizialmente si è creduto che l’anziana fosse stata uccisa dal fumo denso sprigionatosi nell’incendio
A dare l’allarme per primi sono stati i vicini di casa della novantenne, allarmati dal fumo che usciva dall’appartamento dell’anziana. Verso le 15:30 sono giunti in via Ponte Seveso i mezzi del 118 e dei pompieri: i vigili del fuoco hanno rapidamente domato le fiamme, impedendo all’incendio di propagarsi nel palazzo. Nel frattempo il personale sanitario ha provato, senza riuscirci, a rianimare la vittima, che inizialmente sembrava deceduta per il denso fumo che si era sprigionato in casa. Ma quando si è iniziato a far luce nella piccola abitazione e ad esaminare meglio il corpo della donna, è parso chiaro che fosse morta per le profonde ferite riportate al capo.
Chi era l’anziana aggredita in casa
L’anziana trovata riversa nel salotto di casa era una sarta in pensione: la donna era nubile e invalida, essendo ipovedente. La quasi completa cecità non permetteva alla novantenne, che viveva grazie a una modesta rendita, di uscire di casa, se non per fare la spesa ogni tanto.
Probabilmente l’anziana è stata vittima di una rapina
Sulla vicenda indagano gli uomini della Squadra mobile di Milano. L’ipotesi più plausibile al momento resta quella di un tentativo di furto finito male: una o più persone avrebbero ucciso l’anziana nel corso di una rapina in casa. Tuttavia la porta d’ingresso dell’abitazione è stata trovata chiusa: la serratura non era stata insierita e le chiavi erano nella toppa.
Quindi tutto lascerebbe pensare che la novantenne abbia aperto a chi l’ha uccisa. Purtroppo l’incendio ha generato molta fuliggine, tanto che non è stato possibile completare gli accertamenti e i rilievi nel luogo del delitto. Nel tardo pomeriggio di venerdì la custode del condominio, in cui è avvenuto l’episodio di Cronaca Nera, è stata portata in Questura per deporre in qualità di testimone. Gli investigatori hanno rinvenuto nel palazzo alcuni foglietti di carta che, secondo un vicino di casa della vittima, sarebbero stati appiccicati sugli spioncini delle porte per coprire la visuale e obbligare gli abitanti ad aprire a qualche sconosciuto: si tratterebbe di un trucco utilizzato dai topi di appartamento per riuscire a intrufolarsi con la forza nelle abitazioni.