Si è aperto, ad Arezzo, il processo contro lo scrittore comico Alessandro Gori, alias Lo Sgargabonzi. L'artista aretino è stato querelato per diffamazione da Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone. Nel 2014, lo Sgargabonzi, ha condiviso alcuni post Facebook contenenti una serie di battute reputate di pessimo gusto sulla bimba scomparsa all'età di 4 anni da Mazara del Vallo (Trapani).
Le battute su Denise Pipitone e Piera Maggio
Piera Maggio, ieri era ad Arezzo, per l'inizio del processo che vede come imputato, con l'accusa di diffamazione, Lo Sgargabonzi. Il noto scrittore comico toscano, nel 2014, in occasione della presentazione di un suo spettacolo che sarebbe dovuto andare in scena al Circolo Aurora, scrisse dei post sulla sua pagina Facebook e vi inserì delle battute sarcastiche relative alla scomparsa di Denise Pipitone.
"Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone - aveva scritto - nuovo volto dello spot Lerdammer". Oppure, "Questa sera, al supermercato ho visto la madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa qualche anno fa.
Allora, sono andato a riempirmi il carrello e, portandoglielo le ho detto:... E non voglio vedere più quel faccino triste". Inoltre, Alessandro Gori, avrebbe usato frasi dello stesso tono anche per la locandina dello spettacolo che, oltre ad annunciare "curiosità pruriginose su Denise Pipitone" citava anche il giudice Giovanni Falcone, definendolo il "Renato Rascel dell’antimafia".
La mamma di Denise offesa dai post dello Sgargabonzi
Piera Maggio, rappresentata dall'avvocato Cristian Rosa - delegato dal penalista Giacomo Frazzitta - di fronte alla giudice Isa Salerno ha spiegato di aver percepito, leggendo quei post, un’offesa diretta a lei e a Denise. Il legale di Gori, Niki Rappuoli, ha dichiarato che il suo assistito non intendeva diffamare la signora Piera Maggio o la figlia.
"Il messaggio - ha proseguito - era tutt’altro in quanto voleva essere una critica verso il sistema televisivo".
Rappuoli, che ha anche prodotto un articolo di Aldo Grasso sul circo mediatico, a dimostrazione della tesi difensiva, ha depositato il libro dello Sgargabonzi "Jocelyn uccide ancora". L'irriverente almanacco, secondo il difensore, dovrebbe mostrare con più chiarezza il filone al quale appartengono le parole condivise da Gori.
Il procedimento è stato rinviato a venerdì 19 novembre. In quella data verrà ascoltato Sergio Nenci, meglio conosciuto come Cico, testimone dell'accusa e legale rappresentante del Circolo Aurora di Arezzo. Il 23 novembre, invece, è prevista la prima udienza di fronte al Gip relativamente alla richiesta, avanzata dalla Procura di Marsala, di archiviazione delle nuove indagini.
Piera Maggio e i familiari della bambina scomparsa nel settembre 2004, si stanno opponendo con fermezza al procedimento. "Mia figlia - ha dichiarato recentemente la donna ai microfoni di Pomeriggio Cinque - merita giustizia e verità".