Il cinema piange la morte della regista italiana Lina Wertmuller: si è spenta nelle prime ore di questo giovedì 9 dicembre nella sua casa di Roma. Aveva 93 anni.

Una vita dedicata al cinema

Aveva lavorato fin da giovane con Federico Fellini, prima come segretaria di redazione e poi come aiuto regista in "La dolce vita". Tra gli anni '60 e '70 si era dedicata al Cinema a sfondo sociale, con titoli quali: "Questa volta parliamo di uomini", "Mimì metallurgico ferito nell'onore", "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" e "Io speriamo che me la cavo".

L'attore con cui aveva lavorato più spesso fu Giancarlo Giannini, che di lei disse: "Ha l'energia di cinque registi uomini messi insieme. Riesce a parlare in modo diverso ad ogni attore, perchè ne capisce la psicologia; per questo sa far recitare pure le pietre".

Con il suo talento e caparbietà è riuscita a sdoganare un mestiere come quello di regista cinematografico, precedentemente di pertinenza prettamente maschile. È stata infatti lei la prima donna nella storia a ricevere una nomination all’Oscar come migliore regista, nel 1977 per il film "Pasqualino Settebellezze". Nel 2020 le è stato poi assegnato il Premio Oscar onorario alla carriera.

Era stata anche autrice di canzoni.

Sua era ad esempio l'impronta nel pezzo "Mi sei scoppiato dentro il cuore", interpretato poi da Mina nel 1966. Così anche per "Gian Burrasca", il terzo album della cantante Rita Pavone, la quale diventò anche protagonista del celebre sceneggiato televisivo "Il giornalino di Gian Burrasca", diretto appunto da Lina Wertmuller.

Le reazioni di cordoglio

Proprio Rita Pavone, dopo aver appreso la notizia, ha scritto un tweet: "Sono distrutta, devastata. Ho un ricordo bellissimo di lei, era una donna poderosa, forte, coraggiosa, sentimentale, divertente. In lei confluivano tante di quelle doti. Era la mia mamma artistica".

Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime il suo cordoglio in una nota, definendola "regista e intellettuale di grande finezza, che ha dato vita in tutta la sua prestigiosa carriera cinematografica a film e personaggi indimenticabili".

Il messaggio più toccante arriva dal nipote, Massimo Wertmuller, anch'egli attore "Oggi non piango la maestra, la genia che se è andata. Soffro, soffrirò con tutti il vuoto incolmabile che lei lascia, ma io piango l'ultima rappresentante consanguinea che ho avuto sin qui, l'ultima superstite del mio passato anche remoto. A lei non piaceva che la chiamassi così, ma io, prima di tutto, piango mia zia".

Sabato si svolgeranno a Roma i funerali. La camera ardente è allestita in Campidoglio.