Porta la firma di Maria Angela Distefano la petizione lanciata nelle scorse ore sulla piattaforma Change.org per chiedere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la grazia in favore del marito Guido Gianni. Il 18 febbraio 2008, il gioielliere di Nicolosi (Catania) aveva sparato uccidendo due dei tre rapinatori che erano entrati nel suo negozio, armati di pistola e col viso coperto. Il terzo complice era rimasto ferito alla tibia riuscendo a raggiungere il pronto soccorso con l'aiuto di un passante.

La richiesta della moglie dell'orafo arriva in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha reso definitiva la condanna a 13 anni di carcere per duplice omicidio volontario e per tentato omicidio volontario.

Le parole della moglie

"Guido ha difeso me, la sua vita, quella del cliente e la sua attività. È per questo che ritengo che non possa pagare per la malvagità dei suoi assalitori". Sono le parole di Maria Angela Distefano, la quale non accetta ancora che suo marito, definito "un padre modello dedito alla famiglia e rispettoso del senso del dovere", debba trascorrere la sua vita in carcere nonostante abbia agito "per una difesa che è sempre legittima".

Ed è proprio facendo leva sull'assenza della legittimità che la Corte di Cassazione ha deciso di confermare le sentenze di primo e di secondo grado: secondo la perizia balistica, infatti, Guido Gianni colpì i malviventi alle spalle, mentre questi stavano già cercando di guadagnare l'uscita dalla gioielleria.

"Quel giorno i tre rapinatori mi hanno picchiata puntandomi addosso una pistola (che si scoprirà essere caricata a salve e senza tappo rosso di riconoscimento). Minacciavano di uccidere tutti", racconta la donna nella petizione, "oggi chiedo al Presidente di riportare mio marito dalla sua famiglia". Secondo quanto si apprende la petizione avrebbe raggiunto quota 10mila firme.

L'esito del processo ha suscitato posizione pure dal mondo politico. In particolare il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, giovedì scorso, si è recato presso il carcere di Palermo per far visita all'uomo e successivamente ha espresso sui social il proprio appoggio alla richiesta della signora Distefano: "Gianni è stato condannato per avere reagito durante una rapina nella sua gioielleria. Follia: la difesa è sempre legittima". Nel frattempo l'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi ha affermato di aver sottoscritto la petizione online di Maria Angela Distefano.