Svolta nelle indagini sull'omicidio di Marzia Capezzuti, la 29enne originaria di Milano ritrovata morta nell'ottobre dello scorso anno a Pontecagnano Faiano (in provincia di Salerno), dove si era trasferita per stare con il fidanzato Alessandro.
Mercoledì 19 aprile i carabinieri del locale Nucleo Investigativo hanno arrestato Barbara Vacchiano, il marito Damiano Noschese e il figlio quindicenne.
I tre, accusati a vario titolo dei reati di maltrattamenti, tortura e omicidio, sono legati da vincoli di parentela al compagno (morto nel 2019) della ragazza. Secondo gli inquirenti il movente sarebbe la volontà di continuare a intascare la piccola pensione di invalidità corrisposta alla 29enne.
Il caso di cronaca nera, negli ultimi mesi, è stato seguito anche dalla trasmissione di Rai Tre Chi l'ha visto?.
Arrestati i presunti omicidi di Marzia Capezzuti
Nelle scorse ore, su richiesta della procura di Salerno, gli uomini dell'Arma hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse - sulla base di gravi indizi di colpevolezza per l'omicidio di Marzia Capezzuti - dal gip del tribunale ordinario e del tribunale per i minorenni nei confronti di Damiano Noschese, della moglie Barbara Vacchiano e del figlio ancora minorenne.
I coniugi accusati del delitto dovranno rispondere anche dei reati di maltrattamenti, tortura, sequestro di persona e indebito utilizzo di carte di pagamento. Al 15enne, invece, oltre all'omicidio della 29enne è contestato anche l'occultamento di cadavere.
L'adolescente, in considerazione della sua giovanissima età, non è stato trasferito, come i genitori, in carcere ma è stato accompagnato in istituto penale minorile.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, durante la lunga e complessa attività investigativa, i due coniugi, oltre a incolpare ingiustamente Capezzuti della morte del compagno Alessandro, l'avrebbero isolata dai suoi affetti e sottoposta "per mero intento e per spirito punitivo" a una serie di maltrattamenti e vere proprie torture, culminate con la sua uccisione, forse per strangolamento.
La scomparsa e la morte di Marzia Capezzuti
Marzia Capezzuti, nel 2017, ha lasciato Milano e si è trasferita dal fidanzato Alessandro nella casa dove l'uomo viveva con la sua famiglia, a Pontecagnano. Due anni più tardi, il giovane è morto, ma la 29enne è rimasta comunque a vivere con i Noschese. Nel marzo del 2022, la 29enne ha fatto perdere inspiegabilmente le sue tracce e la mamma, anche attraverso la trasmissione Chi l'ha visto?, ha tentato di rintracciarla sporgendo anche denuncia di scomparsa. Le ricerche della ragazza si sono concluse il 25 ottobre quando in un casolare di Santa Tecla, frazione del vicino comune di Montecorvino Pugliano, vennero trovati i suoi resti.
Gli inquirenti hanno scoperto che la pensione d'invalidità di Capezzuti (a cui aveva diritto per la sua condizione di fragilità mentale) veniva regolarmente riscossa, anche se la 29enne non si vedeva più in giro.
Gli inquirenti hanno anche ritenuto che i familiari di Alessandro l'avrebbero tenuta segregata in casa e fatta oggetto di diverse e ripetute violenze.
Da quanto emerso, determinante ai fini delle le indagini sarebbe stata una confessione extragiudiziale registrata nel corso di una videochiamata effettuata su Instagram dal minorenne arrestato alla sorella Annamaria: nel corso della conversazione il ragazzino avrebbe descritto la modalità e il luogo dell'omicidio.