Gabriele Muccino è stato invitato ad 'Un giorno da pecora', programma in onda su Radio2, nella puntata del 2 ottobre. Nella trasmissione condotta con brio pacato e educata ironia da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari (‘l’anziano’ Claudio Sabelli Fioretti, dimissionario per l’edizione iniziata il 14 settembre, ha dichiarato su Facebook che si è allontanato per una scelta privata), il regista ha mostrato di sentirsi a proprio agio.
Muccino ha accennato alla lavorazione di 'Padri e figlie', citando la presenza di persone care (come la figlia) che, secondo il suo giudizio, hanno indirizzato al meglio l’energia che l'ha portato ad interessarsi alla storia dispiegata nella sua opera proiettata nelle sale dal primo giorno d’ottobre. Gabriele si è mostrato di buon umore. Lo dimostra anche il fatto che, a commento della musichetta composta sul suo cognome e che è stata usata come sigla per la sua presentazione, abbia pregato scherzosamente i due presentatori di fargli avere la possibilità di usarla come suoneria sul cellulare.
Trama del film
Se l’umore del regista era ottimo, il filo narrativo della sua ultima opera si presenta di altro tenore. Infatti, in Padri e figlie, lo spessore del dramma presente nelle pieghe della narrazione cinematografica è particolarmente denso di emozioni. Il film è cronologicamente ambientato negli anni 80’. I protagonisti, come da titolo, sono un padre vedovo – scrittore e premio Pulitzer – e sua figlia, una bimba di 5 anni. Senza un aiuto femminile, l'uomo cerca di crescere nel miglior modo possibile la propria figlioletta, ma ovviamente con scarse possibilità di riuscita. Inoltre, la situazione – già deficitaria –, è complicata dal disturbo mentale che assorbe molte energie dello scrittore.
Il fatto che il successo non abbia arriso al romanziere nell’ allevare la sua bimba, è testimoniato da quest’ultima che, 25 anni dopo, è preda dell’incapacità di vivere una vita sentimentale serena e naturale. L’ormai splendida ragazza, in un’età che si affaccia verso la maturità, è ancora vittima dei demoni di un’infanzia lacerata.
Autori e interpreti
E’ stato Brad Desch, nel 2012, a scrivere la sceneggiatura per questa narrazione cinematografica che, si presume, possa avere già nell’ immediato un gradimento importante. A proposito di Padri e figlie, Gabriele Muccino ha dichiarato che: "Era una delle sceneggiature migliori che avessi mai letto. È profondamente commovente, coinvolgente, c’è la vita vera e io ho sentito un'immediata connessione con questa storia.
Parla della vita, della morte, dell'amore e della paura di perdere la persona che ami, gli elementi fondamentali".
Il cast degli interpreti è di marca stellare. Russel Crowe interpreta Jake Davis, il padre/romanziere alle prese con un serio disturbo mentale. La figlioletta Katie, di 5 anni, è invece interpretata da Kylie Rogers. Katie da adulta appartiene, nella recitazione, alla valente Amanda Seyfried. Gli altri attori presenti nel cast sono, Aaron Paul, Diane Kruger, Octavia Spencer, Jane Fonda e Quvenzhané Wallis. Russel Crowe non si limita all’interpretazione di Jake Davis. Di Padri e figlie è anche produttore esecutivo e, al proposito e visto che è doppiamente presente nell’opera mucciniana, al momento di accettare il ruolo nel film, ha dichiarato: "Ero sconvolto dalla lettura della sceneggiatura, suscita tante emozioni e ti colpisce ad un livello molto profondo".