"Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto": così recita il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Un diritto inalienabile di qualsiasi cittadino americano che si rispetti. Poco importa se il cittadino in questione abbia la facoltà di usare le armi, ciò che conta è l'ideale libertario per cui possa comprarle ed utilizzarle.

Tale principio si è rafforzato in gran parte durante l'amministrazione dell'ex Presidente degli Stati Uniti George W.

Bush, che nel nel 2001 assecondò le richieste della National Rifle Association, la più importante lobby sul possesso d'armi, e della maggioranza dell’elettorato americano, in quegl'anni terrorizzato dal fantasma della guerra in Afghanistan. Sono questi gli aspetti che approfondisce "Bowling a Columbine", lungo documentario del regista Michael Moore. Il lungometraggio, partendo dalla sparatoria nel liceo di Denver del '99, tenta di spiegare il complesso rapporto che gli americani intrattegono con le armi non solo nel privato, ma anche nella concezione nazionalistica delle milizie armate.

Il viscerale rapporto che lega gran parte dei cittadini americani alla propria arma secondo il documentario affonderebbe le sue radici in motivazioni storiche e psicologiche fin dai padri pellegrini, che usarono le armi per difendersi dai nativi americani.

Proprio per questo motivo, nel corso degli anni sono state approvate 7 diverse leggi fedeali sul controllo e la regolamentazione del possesso di armi da parte dei cittadini statunitensi, interventi di normativi che comunque non sono bastati ad impedire una diffusione spropositata delle armi fra la popolazione ed un loro utilizzo inappropriato, come avvenuto giovedì scorso durante una sparatoria in Oregon.

La procedura per richiedere un'arma è infatti molto semplice: in quasi tutti gli stati americani, qualsiasi cittadino che superi i 21 anni può acquistare una pistola, mentre chi ha più di 18 anni dovrà "accontentarsi" di acquistare un fucile semplice o a canna liscia. Per entrarne in possesso delle armi basta esporre un documento d'identità per permettere al negoziante di registrare i dati dell'acquirente ed associarli a quelli dell’arma. Come se l'identità di ogni cittadino americano dipendesse dalla sua arma, inalienabile e, purtroppo, ferocemente impugnata anche quando non necessario.