Ha scelto l’ultimo scorcio del 2023 per ritornare nel mondo della musica. Lui è Mimmo Parisi, il brano si chiama Addio Michelle, una composizione che già dalla denominazione rimanda a una gamma di colori umbratili; a una tavolozza avara di colori allegri e sgargianti. Di certo, il quadro proposto, è compatibile con l’autunno, stagione che prelude alla presa in carico dei fatti seri della vita: la scuola, il lavoro, i progetti futuri. Tutto fatto all’ombra di – per quanto l’aspetto meteorologico sia a sprazzi clemente – un sole che ha perso lo smalto di un’estate ormai sepolta nel dimenticatoio, insieme a quelle precedenti e a tutto ciò che è classificabile come ‘passato’.

Il contesto del brano

Tuttavia, proprio da quel passato recente e abbandonato nel baule dei ricordi, il cantautore Mimmo Parisi ha tratto alcuni appunti di marca estiva.

Li ha riguardati come si fa con un evento dove si era presenti ma non direttamente coinvolti; ha risentito il rumore lieve della risacca serale del mare pugliese. Insieme a quella rievocazione di vacanze consumate si è mostrato alla sua mente qualcosa di più. Si è chiesto del destino di quei due ragazzi.

Tre parole per una canzone

Aveva conosciuto i due fidanzati tramite le canoniche chiacchiere fatte tra vicini di ombrellone. Lei si presentò come Michelle e aveva il tono della voce distante dall’allegro brusio che rotolava sulla sabbia incandescente d’agosto: nei suoi occhi albergava una profonda malinconia, accostabile solo con il mare dell’orizzonte, là dove rade barche rimanevano ferme sugli abissi limitati dai luccichii del sole allo zenit.

Incontrò la coppia una seconda e ultima volta al bar. Era chiaro che quell’estate era l’ultima che li vedeva insieme. Dai loro discorsi emersero alcune parole, come ‘Francia’, ‘Addio’, ‘Aeroporto’: costituivano un sentiero che conduceva diritto verso il baratro della relazione. Una storia, la loro, vissuta da tante persone; una vicenda che avrebbe abitato i versi di Addio Michelle, canzone struggente e d’importante impatto emotivo.

Da un punto squisitamente tecnico, l’arrangiamento musicale della canzone ha richiesto un’attenzione particolare nell’organizzare gli snodi di passaggio fra le diverse parti della composizione. L’entrata si caratterizza con dei primi arpeggi, eseguiti da una chitarra acustica la quale disegna, per mezzo di note sospese, un ambiente sonoro dai colori malinconici.

Le sue note – che citano la scala rock-blues – avanzano per tutta la prima strofa insieme a un parco riff di pianoforte acustico, pronto a sostenere la melodia cantata con appoggi accordali misurati e d’effetto.

Poi, finalmente e dopo aver superato il fatidico secondo bridge della composizione, si arriva all’inciso dove esplode il saluto finale del cantante che pronuncia un accorato Addio Michelle.

Mimmo Parisi è cantautore e scrittore. Frequenta il cantautorato e la letteratura con la stessa passione. Fra i romanzi pubblicati negli ultimi anni vanno menzionati Nemmeno il tempo di un abbraccio, redatto al tempo del Covid; All’ombra di Diabolik, che lo vede alle prese con l’ambiente del thriller targato sorelle Giussani; Il suo nome è Bono Vox, pubblicato la scorsa estate.