Apre i battenti la 33esima edizione del Torino Film Festival. Sono tanti 205 titoli e si è costretti a fare delle scelte, a volte dolorose. Ecco per voi tre film visti per voi: "Idealisten", "The lady in the van" e "La felicità è un sistema complesso". I primi due difficilmente varcheranno i Cinema italiani dopo il TFF, purtroppo, mentre il film di Gianni Zanasi sarà nei cinema italiani dal 26 novembre.
"Idealisten" di Christina Rosendahl
Il background da documentarista della regista danese non mente, le immagini di repertorio e di fiction si mescolano armoniosamente in questo thriller giornalistico in cui si lotta per la verità. Il film tratta uno dei più grandi scandali della recente storia danese, ma è facilmente applicabile a molti Paesi dell'UE alleati degli USA. Un'escalation di eventi tra Danimarca e Stati Uniti porteranno il giornalista Paul Kroug (il bravo Peter Plaugborg) a rivelare una verità talmente scomoda da rischiare la sua carriera. Consigliato a tutti gli aspiranti giornalisti liberi e coraggiosi.
"The lady in the van" di Nicholas Hytner
Una grande interpretazione di Maggie Smith a 80 anni: purtroppo potrebbe essere una delle ultime. Al suo fianco Alex Jennings nei panni del drammaturgo Alan Bennett, il quale concederà un cammeo alla fine del film. Incisiva la scelta del doppio Bennett, l'uomo e lo scrittore, e delizioso l'humour britannico di cui è farcita questa commedia nella Camden Town degli anni '70. Un ritmo però lento e dilatato in una trama che aspetta troppo per risolversi.
"La felicità è un sistema complesso" di Gianni Zanasi
Una colonna sonora interessante e l'umorismo all'amatriciana di Valerio Mastandrea salvano una storia poco originale e un po' banale. Divertente a tratti e dà l'impressione che gli attori non diano il meglio, tra cui i bravi Giuseppe Battiston e l'israeliana Hadas Yaron, attrice premiata come miglior attrice alla Mostra di Venezia per "La sposa promessa" e al Torino Film Festival 32esima edizione per "Félix et Meira".
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