La collezione dei Macchiaioli a Milano si poteva ammirare presso la dimora della famiglia Jucker ed esattamente al Palazzo di V. Mauro Macchi. Ora gli eredi, (poichè il collezionista è morto nel 1987) hanno concesso al Museo Poldi Pezzoli la possibilità di allestire una mostra che rimarrà aperta sino al 29 febbraio e che rappresenta una occasione unica per apprezzare tale generazione di artisti.
Per il solo allestimento è stato aperto un concorso presso la Scuola di Designer del Politecnico di Milano, vinto dalla studentessa libanese Nour Abi Saab e, grazie al suo progetto, ora le preziose tele degli artisti di tale corrente, un trade union tra la pittura classica e l'impressionismo, sono visibili al largo pubblico e possono essere osservate una ad una.
La rassegna dei quadri dei Macchiaioli
Entrando compaiono subito due quadri che rappresentano due scene diversissime: in una è raffigurata Settignano, nell'altra Una via di Edimburgo (1881), ambedue di Telemaco Signorini.
Nella prima la piazza di Settignano, un paese sulle colline di Firenze, è rappresentata col suo selciato ampio e sullo sfondo i vecchi palazzi del borgo, con un negozio aperto nella luce dorata dell'estate, e una macchiolina rossa, un cagnolino, che spezza l'ampia larghezza di quella luce.
Nella seconda la luce vischiosa di una strada di Edimburgo, con la sua velatura fumosa e i vicoli che s'incuneano nella salita.
Opere di autori diversi
Le opere che sfilano, in questa preziosa collezione, di cui Riccardo Jucker ne è artefice nonchè profondo conoscitore, sono 55 e appartengono ad artisti come Antonio Mancini, Segantini, Silvestro Lega, Fattori, Zandomeneghi, De Nittis.C'è un quadro, quasi al termine della mostra che incuriosisce, è di Silvestro Lega e si intitola proprio 'Curiosità' (1869). Rappresenta una donna che spia attraverso le persiane quello che succede in strada e i fasci di luce che provengono dalle tende inondano di oro le sue lunghe vesti. E' rappresentata Virginia, moglie del proprietario dell'abitazione che ospiterà il pittore.
Virginia morirà presto di tubercolosi, ma l'immagine di lei, immortalata da questo pittore rimane per sempre.
Una mostra di altissimo pregio che si chiude con un quadro di De Nittis ' Che freddo!', che mostra tre signore a passeggio in una gelida giornata d'inverno che tremano dal freddo con le mise di fine ottocento.