Settantacinquemila tulipani fioriti al castello medievale di Pralormo, tra Torino e le Langhe. Così "Messer Tulipano" celebra per la sedicesima volta la primavera dal 4 aprile al 3 maggio. Per tutto l'anno i giardinieri della contessa Marcella hanno piantato e ripiantato i bulbi, e ora hanno avuto anche la soddisfazione di veder fiorire dei tulipani di colore nero. La "padrona di casa" non ha permesso l'utilizzo di disinfestanti e altri metodi per allontanare dagli appetitosi bulbi le talpe e gli scoiattoli.
Anzi una famiglia di questi simpatici animaletti, che ormai si vedono anche in città, al Parco del Valentino, per esempio, (la Rocca medievale riapre oggi), rallegrerà il risveglio della natura. Sono fioriti anche i tulipani pop up che sembrano coni gelato, i parrot e i viridiflora, senza dimenticare gli stellati e i frills dai bordi sfrangiati. Grande gioia per i fioristi e per gli amatéurs del giardinaggio, che quest'anno potranno vedere anche i narcisi. I bambini, invece, potranno andare alla scoperta degli animali del bosco sulle montagnole di terra da cui spuntano i loro musetti e le loro zampette.
In lingua turca, tulipano significa turbante, e gli ottomani avevano il monopolio dei preziosissimi bulbi. Poi il sultano rinascimentale Solimano il Magnifico ne fece dono all'ambasciatore olandese Busbeck, e ora in Turchia si possono vedere soltanto sulle maioliche delle moschee. Un quadro fiammingo, giunto al castello per gli scambi con la ricca borghesia commerciale del Nord, ricorda questo significativo scambio di fiori. I quadri con fiori hanno segnato la storia della pittura, come dimostra anche la mostra "Eccentrica natura" a Palazzo Madama.
La loro espressività deliziava anche D'Annunzio e Mishima, uno degli scrittori preferiti da David Bowie. I kimono con decorazioni floreali, ognuno con diverso significato, sembrano realizzati proprio per i personaggi "mishimani" che praticano il kendo in "Neve di primavera". Sono stati scelti dalla textile designer statunitense Nancy Martin e raccontano il ritmo delle stagioni: i ciliegi la caducità della primavera, le peonie l'abbondanza dell'estate, le foglie di acero il cambiamento dell'autunno.
Invece, per l'inverno la scelta è ricaduta sui crisantemi, considerati dei portafortuna dall'imperatore Taisho.
Il linguaggio dei fiori
I fiori, dunque, parlano nel parco storico, nell'Orangerie e nella serra ottocentesca. Di scena per un mese la botanica del desiderio per modisti, flower designer e vivaisti in una studiata scenografia. Ci saranno anche chef e maître pâtissier langaroli. Valerio Catella, fondatore del museo dello splendido Ricetto medievale di Candelo nel biellese, riproduce le più raffinate tecniche della cucina d'Oltremanica: bouquet di pastigliaggio, fiori per le torte matrimoniali e poi sculture floreali con verdure e legumi. Inoltre pane artistico, cioccolato plastico, zucchero fondant, verdure ceramicate e fiori di zucchero “tirato”, simili ai vetri soffiati di Murano, l'isola del vetro appunto.
Lo stilista Walter Dang presenta abiti ispirati ai fiori con un’installazione dell’artista Osvaldo Moi. I protagonisti del loro giardino segreto sono il bosso, la dalia e la rosa scura che rappresentano rispettivamente la costanza, l'eleganza e la gratitudine come virtù femminili. Esposta anche la tridimensionale Regina di Fiori che ricorda la carta da gioco. Non poteva mancare a "Messer Tulipano" la "Donna Fiore" di Pablo Picasso. Ci sarà anche un autoritratto di Frida Kahlo: piante, frutti e fiori erano presenti nel suo rigoglioso giardino a Casa Azul, in Messico, che lei osservava dal suo studio, riprendendo nei suoi dipinti lo stretto legame tra uomo e natura. E lo immortalava su tela per non farlo mai appassire.