KingSoldatino e D'Artagnan, sono nomi entrati nell'uso comune, come lo è il fare o l'aver fatto una "mandrakata". Si tratta di epiteti diffusi, conosciuti e utilizzati più di quanto lo sia il recente petaloso. Termini che dobbiamo ad un film sulle scommesse ippiche che compie, in questi giorni, ben 40 anni, ed è un vero e proprio cult che non riguarda solo il pubblico romano.

"Febbre da Cavallo"

Nato da un soggetto di Massimo Patrizi, racconta la storia di giocatori incalliti e indimenticabili come Mandrake, Er Pomata e Felice, e delle avventure che nascono da questa passione e, nel contempo, da questa tragica debolezza, una sorta di vizio imperdibile. Il film, girato nel 1975 in gran parte tra Piazza Margana e Piazza d'Aracoeli, inizialmente nelle sale non ebbe un'accoglienza calorosa, ma durante gli anni Ottanta i passaggi televisivi riscossero un crescente interesse da parte del pubblico, tanto che fu ripresentato anche alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il cast era di tutto rispetto: Gigi Proietti, che nei titoli è indicato con il suo vero nome Luigi Proietti, Enrico Montesano che in epoca recente ha acquistato un cavallo e lo ha chiamato proprio Pomata, Francesco De Rosa, le bellissime Catherine Spaak e Nikki Gentile.

Inoltre erano presenti Gigi Ballista, Marina Confalone, Mario Carotenuto e Adolfo Celi. La sceneggiatura fu scritta da Alfredo Giannetti, Enrico Vanzina e da Steno che ne fu anche il regista.

Tornano i driver e le scommesse a teatro

Proprio in questi giorni, si stanno definendo gli interpreti per la versione teatrale del film - che qualche anno fa è stato anche un musical - con l'adattamento dello stesso Enrico Vanzina e la supervisione artistica di Enrico Brignano. Le musiche sono di Fabio Frizzi. Il debutto è previsto per l'inizio del prossimo anno e quindi, finalmente, potremo tornare a divertirci con quel mondo stralunato, popolato da personaggi come l'avvocato De Marchis, il Conte Dallara, Manzotin, Jean Luis Rossini, Er Ventresca, Er Roscio e Bellicapelli.

Questi ultimi tre, nel film, alla presunta morte della nonna di Er Pomata, interpretano una sequenza di battute magistralmente surreali: "non ho parole, e pure se te lo dicessi, e che te lo dico a fa?". Tutto ciò prima che arrivi "Tornado", il vento che uccide, riferito all'alito di Giuliana. Riteniamo che anche la versione teatrale sarà un successo: "scommettiamo?".