Assisi, città di mistici e santi, è una delle principali mete a livello mondiale di turismo religioso, nota per la bellezza delle sue architetture medievali, per manifestazioni culturali di matrice sacra o legate ai valori che la città di San Francesco incarna.

Proprio questa città, con un passato così importante e un’identità solidificata dal tempo e dalla storia, dal 20 al 23 luglio è stata l’arena di un format sperimentale e multidisciplinare che ambisce a eleggere i siti meno frequentati della città di San Francesco a spazi di connessione tra le arti contemporanee e le aree urbane.

Come? Invitando a parlare e a esibirsi ospiti di prestigio nazionale e internazionale in luoghi come l’Orto degli Aghi, il tempio della Minerva, il ponte di S. Croce, i palazzi storici, il Bosco di San Francesco, la vetta del Monte Subasio.

I luoghi, gli eventi e i protagonisti

Questi luoghi hanno rappresentato la dimensione del dialogo tra generazioni di architetti, durante il confronto tra Stefano Boeri e Joseph Grima, direttore artistico del festival, o nel corso dell’intervista alla nota formazione di architettura radicale Superstudio, per citare solo alcuni degli incontri previsti dal calendario.

I teatri della città hanno ospitato una rassegna internazionale dedicata al cinema di animazione d’autore, nonché performance di attori e autori teatrali quali Marco Paolini, Antonio Rezza, Teatro delle Ariette, la compagnia CuocoloBosetti e Vittorio Continelli.

Si è parlato anche di poesia e letteratura, con Mariangela Gualtieri, fondatrice del Teatro Valdoca, il poeta Davide Rondoni, il filosofo Diego Fusaro, lo scrittore e saggista Gianluigi Ricuperati. Il Festival non ha poi dimenticato i bambini, dedicando uno spazio per letture e teatro nel Giardino degli Incanti presso la Rocca Maggiore.

E, infine, la danza – con Solo from Tempesta e Golden Days, a cura della compagnia di danza contemporanea Arteballetto – e la musica, con performance di musica sperimentale contemporanea sul monte Subasio, che offre il suo versante all’estensione della città.

La connessione tra arte contemporanea e spazi urbani

Quello che colpisce di Universo Assisi è la peculiare scelta degli spettacoli e degli incontri proposti che hanno in comune, più della coerenza concettuale, la prospettiva artistica e filosofica dei loro protagonisti – come ha sostenuto il direttore artistico Joseph Grima in un’intervista a Flash Art Italia. Una prospettiva che abbraccia gli spazi urbani, che ne accoglie le sfide, disposta a creare equilibri sempre nuovi con il pubblico.

È questo il caso di performance come The Walk, che invita il suo pubblico a compiere un viaggio onirico camminando per le vie della città, o come Io, il cous cous e Albert Camus, che ad ogni replica ricrea una comunità temporanea e partecipata di commensali, più che di spettatori, attraverso il collante delle storie e della memoria dei sapori.

Inevitabile, in questo senso, citare la performance di ArcHertz – The Green Room Edition, un collettivo di cinque promettenti autori della scena europea di musica sperimentale contemporanea e cinque curatori. Il concerto ha avuto luogo in un cratere, il Mortaro Grande del Monte Subasio, largo 260 metri e profondo 50, e ha restituito un’esperienza davvero particolare agli avventori. Ha dato loro la possibilità di ascoltare sperimentazioni musicali, frutto di una ricerca antecedente, camminando lungo le linee di confine della dolina, nel pieno rispetto e godimento dell’ambiente del parco naturale, grazie all’utilizzo di cuffie bluetooth.

Cosa hanno a che fare performance di questo tipo con l’architettura?

– potrebbe obiettare il lettore. Se si pensa all’architettura come alla disciplina che ha lo scopo di organizzare lo spazio e la capacità di diventare funzionale all’interazione tra le persone, si capisce come un format multidisciplinare come questo abbia un senso preciso. “Oggi c'è una tale 'ossificazione' della città - ci sono regole per ogni cosa, clausole per ogni azione - per cui è molto più facile trovare spazio di manovra e margini di innovazione nella progettazione di cose effimere” – ha dichiarato Joseph Grima.

Una formula per rilanciare un territorio che ha subito i danni mediatici del terremoto

La scelta di rinnovare la proposta culturale della città rendendo la città stessa, le sue piazze, i suoi vicoli, le edicole votive, le confraternite, le sue fontane, i palazzi storici, pubblici e privati, i suoi parchi, co-protagonisti dell’evento piuttosto che spazi passivi di interazione, si è rivelata non solo vincente ma anche significativa.

Riprendere contatto con un territorio che, nei mesi scorsi, è stato interessato da fenomeni sismici che hanno riportato danni prettamente mediatici è un segnale forte e importante per le popolazioni che quella terra la abitano e per il turismo in generale, che ha subito una notevole battuta d’arresto.

È anche l’espressione della volontà di creare un’identità culturale per la città che viva di spazi propri, altri rispetto a ben noti luoghi simbolici, e di fare posto a iniziative che si discostino dai tradizionali eventi francescani e calendimaggeschi, come ha scritto Giulio Franceschini, Presidente della Fondazione internazionale Assisi, partner dell’evento, in un articolo scritto per Assisi Oggi.

Lo stesso giornale riporta i seguenti dati: “quarantaquattro eventi, novemila le presenze stimate, cinquantaduemila interazioni con i post lanciati sulla pagina Facebook dedicata all’evento”, oltre alle dirette, 25, e una rassegna stampa di tutto rispetto. Un traffico che coinvolge siti e profili social dei vari ospiti di Universo Assisi e che sembra promettere una certa visibilità ad Assisi e al suo territorio, attirando potenziali visitatori da un bacino nazionale e internazionale.

Esperimento riuscito. E adesso?

Universo Assisi è un esperimento in divenire, con le possibili criticità e limiti organizzativi che caratterizzano tutte le prime volte. Il festival ha creato sinergie e comunione d’intenti, operate da attori che con il loro lavoro danno un contributo importante allo sviluppo del territorio.

Finora, Universo Assisi ha visto convergere la volontà organizzativa dell’amministrazione locale e la professionalità del team di coordinamento – Paolo Ansideri e Enrico Sciamanna (Oicos - Riflessioni), Lorenzio Chiuchiu (Accademia Lingua Italiana - Assisi), Fulvia Angeletti (Piccolo Teatro degli Instabili), Lucia Fiumi e Gianluca Liberali (Musica Eventi d'Autore) – con il sostegno di importanti aziende quali Manini SPA, MF Tecno, Scai, Saci e Valle di Assisi Hotel.

Tutto fa pensare che questo sia un universo destinato a espandersi e a tenere insieme mondi, attraverso altre edizioni.