Tarantella, pizzica, organetti e tanta musica popolare tornano a dare vita al piccolo paese di Arsita in abruzzo. La cittadina teramana, infatti, ospiterà per la XXIII edizione numerosi gruppi musicali provenienti da ogni parte d'Italia per ben tre giorni consecutivi, ossia 9-10-11 agosto.

Un'atmosfera magica ad Arsita

Tra i vicoli del paese è possibile scorgere profumi e umori autentici, che richiamano l'attenzione di coloro i quali assistono a questo straordinario evento. Con semplicità ed umiltà, infatti, gli abitanti di Arsita riescono a creare un'atmosfera sempre magica, generando felicità ed allegria.

Ogni angolo del paese vede la presenza di gruppi dotati di pochi e semplici strumenti che riescono a mettere in atto un vero e proprio concerto, catturando l'attenzione di tutti. Vi sono spettatori di ogni età e il coinvolgimento è assoluto. Vi sono diversi mezzi di trasporto messi a disposizione dagli organizzatori che permettono il raggiungimento del centro della festa, senza intralciare il libero cammino dei visitatori.La connessione inter culturale è molto importante per il Valfino al canto: a pochi metri di distanza è possibile ammirare le esibizioni di tarantelle calabresi e di pizziche salentine, il suono del 'ddubbott abruzzese e quello dell'ukulele hawaiano.

Il pensiero di Vinicio Capossela

Vinicio Capossela, uno dei maggiori rappresentanti della musica popolare italiana contemporanea, ha da poco postato, attraverso social network, un pensiero riguardo il suddetto evento arsitano. Ne parla con molta ammirazione, per un popolo che ha dovuto subire numerosi colpi bassi negli ultimi mesi ma che mai ha gettato la spugna e che, anzi, si è sempre rialzato.

Tale festa potrebbe essere proprio l'emblema del popolo abruzzese. Una festa fatta di piccole cose ma che riesce a lasciare un segno con la proprio generosità, con la capacità di donare calore al prossimo, facendolo sentire a casa, circondato dai famigliari.Non è possibile perdere una simile occasione. Questa è la dimostrazione secondo la quale bisogna essere coraggiosi dinanzi a qualsiasi avversità, rimanendo fortii e gentili come Primo Levi scrisse della regione Abruzzo nel lontano 1882.

Il 9, il 10 e l'11 agosto saranno giorni memorabili, accompagnati, tra l'altro, dalla notte di San Lorenzo. Vedere una stella cadere su uno di questi paesi così provati ma così forti sarà sicuramente uno spettacolo e sarà anche un modo per esprimere un desiderio a favore di questa regione martoriata, ma pur sempre bellissima.