Roberta Di Mario è una pianista e compositrice raffinata, nonché artista post-neoclassica. Il suo mondo creativo è rappresentato dal teatro, jazz, pop, ambient e persino dall'elettronica: diversi generi che sviluppano in lei uno stile unico con una particolare cifra caratterizzante. Nel 2011 ha esordito con il primo album "Tra il tempo e la distanza", seguito nel 2014 da "Lo stato delle cose" con la collaborazione del produttore Pietro Cantarelli.

Un doppio lavoro che vede ben divise le due anime artistiche in due differenti dischi: "Songs" (musica e parole) e "A walk on the piano side". Nello stesso anno ha composto "Hands", una traccia per la pellicola "Vivere il mondo" di Botero, realizzata per la mostra internazionale dedicata all'artista in Italia e in Giappone.

Nel 2017 ha pubblicato "Illegacy", secondo album di inediti composto da dieci soundtrack che rivelano molto della sua personalità, ma soprattutto dei suoi ascolti e del modo di sentire la musica in tutti i suoi universi sonori e visivi. Nel 2018 è stata impegnata in vari tour sia in Italia che in Europa, tra cui Taormina, Arezzo, Bologna, Milano e Dusseldorf.

A maggio è stato pubblicato il brano "Leda and the swan" che ha anticipato l'uscita del nuovo disco "Disarm". Nello scorso settembre è uscito "Valzer in A minor", un brano intenso che accompagna il nuovo spot televisivo di Tiscali. Per saperne di più su questo nuovo brano, noi di Blasting News abbiamo contattato Roberta per un'intervista esclusiva.

Roberta Di Mario racconta la sua musica

Ciao Roberta, raccontaci com'è nata questa bellissima soundtrack Valzer in A minor

È nato senza un'ispirazione ben precisa come gli altri brani. Penso che l'ispirazione possa arrivare in qualsiasi momento, quindi a volte un brano nasce in maniera del tutto inaspettata. Ho composto questo valzer circa un anno fa ed è un brano che mi ha colpito subito alle prime note che ho suonato con il piano.

Quando ho realizzato questo pezzo, ho sentito un senso d'inquietudine e di disturbo, ma allo stesso tempo di accoglienza e di consolazione. Questo brano suscita accoglienza perché il valzer è la danza più popolare, e dunque la cosa più immediata per il pubblico. Sono partita con leggerezza, ma dentro avevo una grandissima inquietudine. Anche nel video si parla di quest'onda che accoglie, ma allo stesso tempo disturba, e questo valzer lo volevo proprio così. Poi hanno comunicato che il brano è stato preso per lo spot di Tiscali e ho firmato il contratto. Ovviamente l'autore dello spot ha trovato nel mio brano la sonorità che stava cercando per il rilancio dell'azienda.

Che cosa rappresenta per te la musica?

Penso che la musica, al di là della leggerezza, serva sempre a raccontare e a spiegare qualche contenuto e messaggio particolare.

Sicuramente la musica è un "booster", un canale di emozioni, però può avere un pensiero molto più ampio e molto più intenso. Un linguaggio universale che può arrivare a tutti in maniera immediata ed efficace.

Qual è l'emozione che senti maggiormente quando suoni e componi una melodia?

Nella musica trovo ossigeno e sentimenti contrastanti. Quindi posso suonare per sfogo o perché mi voglio rilassare, oppure perché ho voglia semplicemente di muovere le mani sul piano… I sentimenti e le emozioni sono molto contrastanti. Direi che le parole "urgenza ed ossigeno" sono quelle che affiancherei meglio alla parola musica. Quando ho bisogno di esprimere qualcosa, la musica è la mia valvola di sfogo. Però ci sono delle volte in cui la musica mi placa, e delle volte in cui mi agita perché prende delle corde molto intime e profonde.

Quindi la musica può consolare e disturbare, in senso buono…

Tornando al brano Valzer in A minor, hai raccontato che tratta di una tematica molto attuale, quella dell'accoglienza e dell'immigrazione…

Sì, in realtà è noto anche per accompagnare e valorizzare il tema dell’immigrazione ma anche dell'integrazione e di ragionare in termini di accoglienza ed inclusione. Infatti questo brano fa parte di un album intitolato "Disarm", che non è il disarmo nel senso dell'essere senza armi, ma è un disarmo interiore. Quindi bisogna deporre le armi e far crollare le difese che abbiamo come sovrastrutture per poi lasciarsi andare accogliendo l'altro, che può essere una persona diversa da te o il tempo che ci sfugge o un sentimento di mancanza.

Quale tematica vorresti trattare e che ancora non hai trattato nella tua musica?

Bella questa domanda! Comunque ora non so esattamente cosa rispondere perché, quando scrivo, seguo la scia dell'ispirazione. Insomma, quando scrivevo i brani per "Disarm", avevo un fil rouge però pian piano ho ristretto quella che volevo fosse la tematica più importante. Sicuramente mi piacerebbe trattare del tema dell'ambiente e della tutela della natura nel mondo. Vorrei trattare anche lo stare bene dal punto di vista fisico e interiore, quindi usare la musica come forma di meditazione e di preghiera. Per me la musica ha a che fare con l'anima e il cuore, e sicuramente ha qualcosa di spirituale. Il privilegio è quello di veder vivere quel qualcosa di spirituale ogni giorno e do per scontato tutto questo, ma dall'esterno vedere reazioni più o meno razionali e concrete di persone che immaginano che io sia già dentro la spiritualità, non vedono le magagne che ci sono dietro ad un lavoro.

Penso che non si possa vivere in maniera pura il distacco dalla realtà, e in un attimo mi accorgo che è un grande privilegio essere nella bellezza del momento in cui suono e scrivo. Toccare una sfera un po' più alta di quella razionale va in un mondo più profondo e irrazionale.