Classe 1951, Daniele Savelli è un cantautore e musicista che ha avuto la fortuna di conoscere Rino Gaetano. Un’amicizia solida quella con il celebre cantautore calabrese, del quale ha contribuito a interpretare la carriera musicale, attraverso tributi a lui dedicati, solamente in chiave acustica, presentati teatri e in locali romani. Daniele ha preso parte a diverse iniziative, tra cui la quinta edizione della rassegna 'Rino Gaetano Day-Raduno nazionale', tenutasi il 2 giugno 2018 a Roma.
Il 23 aprile 2018 ha ricevuto il Premio Anna Magnani per il 'Daniele Savelli Tour Live Rino Gaetano' per la realizzazione di un videoclip per il quale è stato rilasciato il patrocinio del Municipio III del Comune di Roma. Ha inoltre preso parte a un video musicale sul lavoro con un brano intitolato 'Barikamà-L’arte di trasformare', presentato lo scorso 29 luglio all’Isola del Cinema e al Tricasein Fest. Lo scorso 19 settembre è uscito il suo nuovo singolo intitolato 'Le donne ballano', che è ascoltabile anche sulle piattaforme digitali, tra cui Spotify, iTunes e Amazon . Per saperne di più sulla sua musica e sul suo brano, Blasting News ha contattato Daniele per un’intervista.
L’intervista a Daniele
Ciao Daniele, raccontaci un po’ come nasci cantautore
“Canto fin da quando ero piccolo, ma non è da molto che sono diventato cantautore perché ho avuto l’opportunità di fare un video per aver vinto il Premio Anna Magnani nel 2018. Da quell’occasione è nato anche il tributo a Rino Gaetano, nel quale dovevo realizzare un brano che parlasse di lui. Quindi, ho chiesto a mio fratello Gualtiero, che è l’autore dei miei testi, e tra l’altro, lui si ricordava di una storia vissuta negli anni ’70 che coinvolgeva sia me che Rino, dalla quale è nata la vena cantautorale. La collaborazione con mio fratello è continua, lui scrive i testi ed io suono e, quindi, nasceranno altri brani con questa formula”.
Quindi, siete un duo o ci sono altri membri?
“Siamo una squadra perché i brani sono registrati dall’arrangiatore, che è Roberto Petruccio e suona la chitarra elettrica, la tastiera e la fisarmonica. Poi c'è Umberto De Santis che suona il basso elettrico e il batterista Paolo Persico. E questa è la mia band che compare sempre nella registrazione dei brani”.
Abbiamo accennato alla tua amicizia con Rino Gaetano, una figura importante della musica italiana e che fa emergere la sua ironia apparentemente nonsense attraverso le canzoni. Secondo te c’è qualche artista di oggi che possa in qualche modo avvicinarsi a lui come stile?
“Posso dire che tutti i cantautori si sono ispirati a Rino Gaetano, da Daniele Silvestri, ad Alex Britti, a Max Gazzé fino a Jovanotti.
Tutti loro si sono ispirati a Rino perché era singolare ed era avanti negli anni ’70, anzi pure troppo. Lui faceva questo gioco che riusciva a costruire dei brani su un testo importante, su una musica molto orecchiabile, per far arrivare il messaggio a tutti. I testi sembravano nonsense ma erano importanti, però alla fine li cantavano tutti ed era quello il segreto. Ora, però, non so indicare qualcuno che assomigli molto a Rino, perché ce ne sono tanti che s’ispirano a lui. Per esempio, a me piace molto Simone Cristicchi”.
Parlando della realizzazione del tuo brano 'Le donne ballano', è nata prima la melodia o il testo?
“No, nascono prima i testi, realizzati da mio fratello, e poi io realizzo la melodia.
Quindi, in questo modo nasce qualcosa di 'reale', come in questo caso, mio fratello aveva notato le donne che hanno iniziato a ballare senza un motivo durante una nostra serata dal vivo. E, da lì, è nato anche il titolo del brano Le donne ballano. Lo posso collegare anche a Rino Gaetano perché è un testo che sembra leggero per la sua musica, ma in realtà è importante. Volevamo sottolineare questa caratteristica delle donne che ballano con una musica orecchiabile con varie contaminazioni che iniziano da acustiche, ma poi diventano rock e folk”.
Sappiamo che molti artisti hanno vissuto il periodo del lockdown, per alcuni è stato molto difficile e per altri è stato un momento di forte e libera ispirazione. Tu come li hai vissuti quei giorni?
“No, non li abbiamo vissuti male perché noi artisti e musicisti avevamo l’opportunità di realizzare video da mandare in rete.
Certo, il live è mancato e ci manca, però eravamo più produttivi nello scrivere nuovi brani e realizzare nuovi progetti nella speranza che i locali vengano riaperti con tutte le cautele”.
Come ti ha cambiato quel periodo di totale chiusura dei locali, teatri e concerti?
“Penso che abbia cambiato un po’ tutti perché il live prevede il contatto e la vicinanza delle persone e ora non essendoci più la possibilità, è un po’ dura. Poi, si cerca sempre di trasmettere qualcosa, realizzando video da casa perché la musica va avanti e non si ferma”.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
“Solitamente, non rivelo i miei progetti in cantiere. Sì, c’è qualcosa ma per adesso preferisco non dire nulla perché sono un po’ scaramantico.
Quello che posso dire è che c’è sempre l’impronta acustica che a me piace molto, perché la musica nasce chitarra e voce. I testi sono totalmente diversi da Le donne ballano, anzi ce n'è uno che è proprio diverso anche come arrangiamento”.