Lungo l'intero mese di giugno, per 17 serate, si svolgerà un ciclo di incontri e letture ad alta voce nel Cenacolo della basilica di Santa Croce a Firenze. Il progetto, denominato "Parole e voci a Santa Croce", ha il focus su "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni e sarà inaugurato il 4 giugno da una performance sul valore della parola, intitolata "La voce in una foresta di immagini invisibili (nottetempo)" a cura di Chiara Guidi.
Tutte le serate si svolgeranno alle ore 18.30.
L'abbonamento per le 17 serate è proposto a 15 euro, ma sono previsti anche biglietti per le singole serate al costo di 3 euro ciascuno. In occasione delle letture il pubblico avrà la possibilità di visitare il complesso monumentale, che resterà aperto sino alle ore 20:30.
Il programma manzoniano
Il clou del festival "Parole e voci a Santa Croce" vede le 17 serate manzoniane partire dall'8 giugno, con la lettura dei più celebri capitoli de "I Promessi Sposi". Il progetto ha avuto il sostegno della Regione Toscana e del Ministero della Cultura, nonché il contributo della Fondazione Cr di Firenze.
Le letture, promosse dall'Opera di Santa Croce, saranno proposte dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi con la partecipazione di diversi lettori. Si alterneranno infatti Sandro Lombardi, Elena Ghiaurov (dall'8 al 10 giugno), David Riondino (l'11 ed il 12 giugno), Federico Tiezzi (dal 16 al 19), Annibale Pavone (dal 20 al 23) e Valentina Elia (dal 25 al 28 giugno).
Lo scopo del festival
L'opera manzoniana evoca personaggi, realtà e situazioni sociali drammatiche, ma anche ironiche valide in ogni tempo. Sia pure in un contesto diverso, hanno ancora molto da dire al giorno d'oggi.
Inoltre il progetto "Parole e voci a Santa Croce" intende collegarsi idealmente al 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, nel ricordo del quale, lo scorso novembre, è stata collocata in basilica una targa commemorativa con il patrocinio del Centro Nazionale di Studi Manzoniani.
La chiesa di Santa Croce
Quella di Santa Croce è la chiesa francescana più grande al mondo, le cui origini risalgono, secondo la tradizione, all'inizio del 1200, quando i primi compagni di San Francesco arrivarono a Firenze e si stabilirono sulle rive dell'Arno.
Tra ampliamenti, aggiunte e rimaneggiamenti, ha visto accumularsi nei secoli un immenso patrimonio d'arte e una enorme quantità di tombe. Inizialmente fu infatti deputata alla sepoltura dei frati, successivamente anche dei membri delle ricche famiglie del quartiere. Questi ultimi erano ricordati con lastre marmoree "terragne" murate nel pavimento, per unire la volontà di segnalare il luogo della sepoltura al proposito di umiltà tipico degli Ordini mendicanti. Custodisce altresì delle tombe di celebri personaggi, quali Galileo, Michelangelo, Alfieri e Machiavelli.