Spopolato ufficialmente in Italia nel corso di questi ultimi mesi, la Trap pare venga considerata l’evoluzione del genere Rap. Chi si cimenta a rimare su queste melodie altalenanti, andando spesso fuori tempo come prevede lo stile, sembra quasi voglia gridare al mondo che il rap vecchia scuola, quello realizzato sui famosi ‘quattro tempi’, sia stato abolito per sempre. Tuttavia non è proprio così, ed è necessario fare il punto sulla trap per capire di che cosa si stia parlando.
A cominciare dal fatto che non rappresenta lo step successivo del rap.
Origini e caratteristiche del genere
Le origini della Trap risalgono agli anni ’90 negli Stati Uniti d’America. La città di Atlanta, in Georgia, viene da tutti considerata la patria di questo sottogenere del rap. Esatto, sottogenere: la Trap è un ramo del rap, ne fa parte in maniera imprescindibile. Le caratteristiche musicali si notano negli strumenti utilizzati per crearne la melodia: sintetizzatori, drum machine, sequencer per spezzettare le note e spaccare le rime.
Questo stile, che può sembrare confusionario, ha una sua spiegazione se si pensa all’etimologia della Trap: con essa infatti, si indicano le zone urbanistiche di Atlanta in cui la droga, circa vent’anni fa, veniva venduta e consumata a profusione.
In particolare, deriva da ‘Trap House’, il nome col quale si indica un appartamento abbandonato della città in cui gli afroamericani cucinano il prodotto che poi andrà in piazza o in strada per lo smercio di sostanze stupefacenti. E in un’intervista rilasciata tempo fa, uno spacciatore definì il genere Trap come ‘musica per bambini drogati’, oltre che ‘una trappola’. La traduzione della parola, sia in italiano che in inglese, calza in effetti a pennello.
Ma se queste sono le vere origini, per usare un gergo amico a quel mondo marcio, il significato è stato modificato nel corso del tempo e ha assuefatto le case di produzione, che hanno deciso d’investire su quel sottogenere innalzandolo a vero e proprio stile musicale, differente dal rap noto a tutti.
Capita sempre più spesso, in Italia come all’estero, che la gente distingua Rap e Trap come due entità diverse che nulla c’entrano tra loro. Tuttavia non è così, anche se una cosa è certa: la scena Trap, ora, sta vivendo un momento decisivo per il suo futuro. In costante crescita nell’industria musicale, può dare slancio a molte personalità emergenti, ma a seconda di come viene percepita dal grande pubblico può anche decretare la fine di altrettante che ruotano intorno al mondo Rap, che da oltre trent’anni rappresenta gran parte della musica della nostra epoca.