Sono tanti i casi in cui la Scienza riesce a spiegare fenomeni che convenzionalmente vengono definiti come "miracoli". In passato, molti di coloro che cercavano verità, o venivano condannati a morte, oppure erano obbligati a ritrattare quanto affermato - uno dei casi più eclatanti è quello di Galileo Galilei - in quanto né la Bibbia né la Chiesa potevano affermare inesattezze. La scienza per fortuna non si è fermata, anzi: l'elenco dei miracoli spiegati scientificamente si allunga di decennio in decennio, dando la chiave per molti misteri "inconfutabili".
L'ultimo caso: Giosuè che fermò il sole
Nel Libro di Giosuè (10:12,13) si afferma che durante la battaglia fra il popolo di Canaan e gli Amorrei a Gabaon, Giosuè abbia parlato al sole e alla luna ordinandogli di fermarsi finché l'esercito avversario non fosse stato sconfitto. Lo studio pubblicato sul periodico di stampo scientifico Astronomy and Geophysics, che porta il titolo di "Solar Eclipse of 1207 BCE helps to date pharaohs" avanza l'ipotesi che questo fenomeno non sia nient'altro che una eclissi solare anulare, che fa apparire il sole decisamente più grande della luna, da cui consegue la tipica corona solare. Una eclissi, dunque, come se ne vedono molte nel corso dei secoli. L'unica particolarità rilevante è che quella descritta dalla Bibbia è il primo caso di eclissi registrata dall'uomo.
Cosa dice la storia
Le coincidenze storiche, inoltre, non tardano ad arrivare. Gli autori del clamoroso articolo, Colin Humphreys e Graeme Waddington, hanno scoperto che effettivamente, il 30 ottobre 1207 a. C., ovvero durante il regno del faraone Ramses II, si è verificata una eclissi di sole. Ma non è finita qui: sembra che le traduzioni dei testi sacri in inglese abbiano dato vita ad una interpretazione su più livelli.
Il sole e la luna avevano smesso di brillare della loro luce caratteristica, non si erano fermati. I testi babilonesi infatti, utilizzavano la parola "fermarsi" proprio per le eclissi.
Il caso Galilei
Sembra che questa tesi - fra le tante - sia stata affermata da Galileo, e prontamente osteggiata dalla Chiesa, che, come sappiamo, additò lo scienziato come eretico e costretto a rigettare le sue ipotesi.
A distanza di 359 anni, grazie a Papa Giovanni Paolo II, si ammise l'errore della Chiesa riguardo all'inconfutabilità della Bibbia, chiedendo inoltre perdono per le vittime di eresia, Galileo in primis.