giuseppe moscati (poi San Giuseppe Moscati) è noto al popolo napoletani come il “medico dei poveri”, colui che nel secolo scorso fu in grado di guarire diversi uomini da mali incurabili attraverso dei veri e propri miracoli (tre per l’esattezza).
Originario di Benevento, si trasferì con la famiglia prima ad Ancona e successivamente a Napoli, dove compì gli studi giovanili (al Liceo Vittorio Emanuele) e frequentò la facoltà di medicina dell'Ateneo partenopeo.
Laureatosi a pieni voti nell'agosto del 1903, Giuseppe Moscati concentrò nella sua persona quell'inusuale connubio tra fede e scienza, che raramente si manifesta in quello che fu anche uno scienziato di prim'ordine. Forse non tutti sanno infatti che il professor Moscati era noto nel panorama scientifico nazionale ed internazionale grazie ai suoi studi originalissimi e alle sue pubblicazioni scientifiche, lette e stimate anche oltreoceano.
L'immaginetta votiva
Uno dei primi uomini ad esser miracolato fu Raffaele Perrotta, affetto da meningite cerebrospinale meningococcica sin dalla tenera età. La madre, spinta dalla disperazione, decise di collocare un’immagine del medico sotto il cuscino del figlio malato, che miracolosamente risultò guarito sotto stessa ammissione dei medici.
Il miracolo della tomba del Gesù Nuovo
Ad esser miracolato fu anche Costantino Nazzaro, maresciallo avellinese affetto dal morbo di Addison. Nel 1954 l’uomo, dato per morto nel giro di pochi mesi, si recò al Gesù Nuovo per pregare sulla tomba di San Giuseppe Moscati, tornandovi ogni 15 giorni per 4 mesi. In estate il medico dei poveri gli apparve in sogno: i racconti popolari narrano di una scena surreale, col dottor Moscati intento ad operare Costantino, al quale consigliò peraltro di non prender più alcun medicinale. Anche il maresciallo Nazzaro, al pari di Raffaele Perrotta, guarì inspiegabilmente il giorno successivo.
Lo strano sogno di "Donna Montefusco"
Giuseppe Montefusco fu l’ultimo dei miracolati.
L’evento prodigioso risale al 1978, quando al ragazzo fu diagnosticata una leucemia acuta mieloblastica che non gli avrebbe lasciato alcuno scampo. La madre del giovane sognò qualche tempo dopo la fotografia di un medico con addosso un camice bianco e, non comprendendo di chi si trattasse, ne parlò col suo sacerdote. Dopo un mese di preghiere a San Giuseppe Moscati, arrivò la grazia per il figlio malato.