Inaugurato per la prima volta nel 1911, l'Hotel Skirvin, ad Oklahoma City, è uno degli hotel più antichi della città. Venne chiuso nel 1988 per dei problemi strutturali ed abbandonato per 19 anni. In seguito venne ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2007 come facente parte della catena Hilton. E', di fatto, un edificio di interesse storico ma non è di certo questo che l'ha reso famoso, piuttosto le dichiarazioni di alcuni giocatori della NBA asserenti che in quel luogo succedono fatti realmente inspiegabili. Secondo alcune dicerie, i misteri, i rumori e i fantasmi sarebbero legati alle figure della cameriera Effie e di suo figlio piccolo, morti suicidi cento anni fa.

Cleveland Cavaliers-Thunder OKC

Kyrie Irving, cestista dei Boston Celtics attualmente ma militante nei Cleveland Cavaliers il 22 febbraio 2016 all'epoca dei fatti, ha dichiarato: "La colpa è di quel maledetto hotel. Quando arrivai nella camera d'albergo, la sera prima, era tutto in ordine. Ma durante la notte mi svegliai di soprassalto con un prurito terribile su tutto il corpo. Nel mio letto vi erano cinque cimici gigantesche e sono più che sicuro che non ci fossero prima di addormentarmi. Si potrebbe pensare che sia stata una mia svista ma tutti sappiamo cosa succede in quell'hotel". Il cestista rilasciò questa dichiarazione subito dopo la partita che non terminò di giocare, tra lo stupore del pubblico.

La testimonianza di Eddie Cury, giocatore dei Knicks

In un'intervista al Nydailynews.com ha spiegato con precisione cosa avrebbe visto (successivamente confermato da molti altri giocatori della squadra) durante una delle trasferte dei Knicks all'Hotel Skirvin: "Lì succede qualcosa. Si dice che sia accaduto al decimo piano, giusto dove avrei dovuto alloggiare io.

Quella sera, prima di entrare nella mia camera, vidi una donna nel corridoio. Sapevo che non c'erano altri ospiti oltre a me in quel piano e subito mi domandai da dove venisse quella donna". Tra le altre, una dichiarazione spicca per stranezza dell'accaduto. E' quella rilasciata da Tim Duncan, cestista dei San Antonio Spurs, che nel 2014 racconta: "Avevo appena ritirato la chiave della mia camera, stavo camminando lungo il corridoio, quando cominciai a sentire dei rumori provenire dalla stessa.

Arrivato alla porta notai che la chiave non fungeva. Dall'interno potevo sentire chiaramente il pianto di un neonato. Scesi alla reception per avvisare che mi avevano assegnato una camera già occupata, così chiesero ad un'addetto alla sicurezza di accompagnarmi. Bussò più volte alla porta senza ricevere risposta poi scese alla reception e tornò con una chiave differente. Mi avevano assegnato un'altro alloggio. Il giorno dopo, però, mi dissero che nella camera che mi avevano dato in precedenza quella notte non c'era nessuno. Forse un semplice problema della serratura ma io sono sicuro che lì dentro ci fosse un bambino".

L'origine della Leggenda

Il giornalista di Oklahoman.com Steve Lackmeyer ha scritto un libro sulle vicende accadute chiamato "Skirvin".

Dopo più di due anni di ricerche è giunto alla conclusione che la cameriera Effie, 'vista' aggirarsi al decimo piano dell'Hotel da alcuni giocatori NBA, in realtà non sarebbe mai esistita. Durante le sue indagini è venuto a conoscenza di un venditore degli anni '20 morto suicida oltre che di alcune sparatorie, con successivi ritrovamenti di sangue e pallottole. La morte più misteriosa, a suo dire, sarebbe da attribuire al primo manager dell'hotel con in quale la famiglia Skirvin aveva un contenzioso. Come spesso accade nelle storie misteriose c'è anche la versione per i più scettici ovvero che, come dichiara Fox News, Kyrie Irving reciterà in un film horror riguardante gli eventi paranormali dell'Hotel Skirvin. Pura coincidenza o manovra di marketing rimarrà un mistero anche questo.