Il ritorno della truffa del resto e, in particolare, quella dei due euro, potrebbe avvenire in particolare dopo le feste, al ritorno dai viaggi natalizi, o semplicemente per la frenesia degli acquisti: il resto può diventare una potenziale truffa che si basa sulle famose monete. Un fatto che va a tutto danno degli esercenti.

Diversi vacanzieri infatti, di ritorno dall'estero, portano con sé delle monete che sembrerebbero simili a quelle europee ma che, a conti fatti, risultano dei fake a dispetto delle nostre.

Chiamate, appunto, "monete sosia", queste non hanno chiaramente alcun tipo di valore ma vengono spacciate per le nostre monete da due euro. Così la truffa è presto compiuta: con le monete straniere, molto simili per disegno e peso alle nostre monetine, i vacanzieri (furbetti o truffati a loro volta) ritornano a circolare in Italia.

Estero, come difendersi dalla truffa del resto dei due euro (che in realtà non valgono niente)

Ad esempio si viaggia per la Thailandia può ritrovarsi nella truffa con le monetine bath, le quali al cambio valgono 30 centesimi. Queste, però, per il colore e il disegno della moneta, sono notevolmente simili alle nostre monete europee.

La prova si può fare nei distributori automatici che, con l'inserimento dei bath thailandesi, li riconoscono effettivamente come due euro. Quindi significa che si potrebbe pagare in bath (30 centesimi) come se fossero due euro. Facendo quattro conti alla mano il presunto vantaggio, con questa modalità, supera un guadagno/risparmio di oltre il 100%.

Un'altra strategia proviene dalle monete della Polonia: anche se fa parte dell'Unione Europea, tuttavia, batte moneta propria. E in particolare se guardiamo il pezzo da 5 Złotych con due fasce di metallo chiaro, il centro di alluminio simil-bronzeo e alluminio, e anello esteriore forgiato in nichel e rame, vale solo 1,17 euro. Quindi con questa moneta, spacciandola per la moneta da due euro, si compie la famigerata truffa.

Oppure, sempre sulla stessa modalità, si contano anche i 20 dollari giamaicani, molto simili appunto alle monetine da due euro tanto soggette a fenomeni di fake monete. Tutte piccole strategie per riuscire a racimolare, in poco tempo, delle somme di denaro non particolarmente enormi ma che potrebbero generare una "moda" vacanziera con cui, cassieri e baristi, devono ritrovarsi a combattere.

Truffa dei due euro, attenzione al ritorno dopo le vacanze

L'unica cosa che può fare la differenza, ovviamente, è l'attenzione alle singole monete che vengono date. Occhio al peso, al disegno, e soprattutto al tatto per accorgersi che non sono le solite monete da due euro. Magari prima di ricevere il resto mettiamo le monetine sul bancone, ad una ad una, senza temere la fila e l'ansia dei clienti.

In alternativa si può chiedere ai clienti di pagare con una carta di debito, o prepagata, magari invitandoli ad una procedura "smart". Anche se rimane sempre nei loro diritti di pagare con moneta sonante. Massima attenzione quindi: occhio alle monetine di euro e al resto estero.