Secondo quanto registrato dall'Istat, sembra ormai destinatoa salire il debito pubblico della Croazia che nel 2012 ha raggiunto il 53,7 %del Pil nazionale.

Questo è il motivo che spinge la Banca centrale europea all'attuazionedi una strategia di consolidamento fiscale che comprenda una nuova riformasulle pensioni e del sistema sanitario nazionale, come ha affermato l'attualepresidente Mario Draghi. Secondo Draghi, infatti, la Croazia, entrata a farparte dell'Unione europea il primo luglio di quest'anno, potrebbe contribuirealla crescita dei paesi membri, grazie alla creazione di nuove opportunità diinvestimento e di commercio.

Per esempio, gli investimenti diretti esteri, i cosiddettiIde, rappresentano un punto di forza per espandere il settore dell'investimentocroato. Ciò costituisce un vantaggio alle esportazioni che consentirebbero unamigliore integrazione all'interno dell'Ue. La Croazia, che registra untasso di disoccupazione altissimo, con un Pil che rappresenta soltanto lo 0,34%, potrebbe aumentare gli investimenti e attrarre i capitali che siano in gradodi stimolare la crescita e migliorare la competitività.

Solo così, potràraggiungere i livelli degli altri stati dell'Unione europea. Bisogna provvedereanche alla creazione di nuove strutture e aumentare il tasso di partecipazionedella forza lavoro. Servono, inoltre, riforme sulle pensioni e unridimensionamento del sistema sanitario che siano favorevoli per i lavoratori.

"È assolutamente fondamentale che tali riforme accelerinocon l'ingresso nell'Ue" – spiega la Bce. Lastruttura economica della Croazia, è caratterizzata dal settore dei servizi cherappresenta il 70 % del valore aggiunto lordo, mentre il settore bancario èdominato da banche straniere, soprattutto da istituti di credito provenienti dapaesi membri, che detengono più del 90 % del totale degli attivi.

Ma l'attuale recessione ha portato ad un conseguente calodel credito. "Nonostante i forti aggiustamenti di flusso, il rapporto tra ilcredito dei privati e il Pil, è rimasto vicino all'81 % nel 2012. In questo contesto,la crescita dei prestiti in sofferenza, costituisce la principalepreoccupazione della stabilità finanziaria"- ha concluso Francoforte.