Sergio Marchionne, l'uomo FIAT adesso, ha deciso didare l'annuncio a ridosso di Capodanno, un modo di cominciare l'annoin bellezza, la Fabbrica italiana automobili Torino, ormai diitaliano avrà sempre meno, lo dice, in ultimo, l'atteso accordosiglato con Chrysler, che prevede la creazione di un unicocostruttore di auto, un marchio globale, risultato di una fusioneFiat-Chrysler, che, dopo l'acquisizione, è prevista per metà2014.

Novità che le borse hanno salutato con un incremento. Se  l'autorevole WSJ, ovvero il Wall Street Jourrnal nonmostra particolare entusiasmo, e non nutreparticolare fiducia nelle liquidità di Chrysler, da investire nelmercato europeo, parlando di un gruppo in odore di indebitamento, il Financial Times, ipotizza che, l'affacciarsi della Fiat, sul mercato Usa, meno in affanno di quello europeo, le aprirà nuove opportunità. 

Si riconosce a Marchionne la capacità di tenere fede allescadenze, riguardo la chiusura di questo nodo strategico.

Il nome dell'Ipo, ovvero dell'offerta pubblica generale,lanciata per recuperare capitali freschi, con ogni probabilitàpunterà sui nomi già noti Fiat-Chrysler, che resterannotali, e come operazione potrebbe somigliare a quella portata avanticon la Cnh Industrial, ex Fiat Industrial che ha aumentato ilvalore del gruppo di veicoli per il lavoro, come camion e macchineagricole ed è attualmente quotata sulla piazza di New York.  Intanto, ferveil dibattito sul quartiere generale che potrebbe essere scelto per il nuovo colosso.

Secondo le previsioni di analisti Usa, a fronte dell'investimentoFiat di 2,5 miliardi di euro per l'operazione con la Chrysler, ilnuovo Gruppo potrebbe valere anche 20 miliardi di euro.

Si rincorrono parecchie voci, visto il veto di silenzio sull'Ipo,riguardo lo stabilimento che potrebbe riattivarsi in vista dellaproduzione e gli eventuali sviluppi legati al marchio Alfa Romeo, diquella che viene indicata come la nuova vettura ammiraglia Giulia,che potrebbe essere a trazione posteriore.

Al Salone di Detroit, previsto fra 10 giorni, giàMarchionne potrebbe rivelare altri dettagli.

Molti indicavano come sede naturale lo stabilimento di Cassino,altri, in caso di cambio di architettura dell'automobile, Mirafiori.