I mercati accolgono con timore il nuovo piano di rilancio della FIAT annunciato dal CEO Sergio Marchionne. Nonostante gli annunci ambiziosi molti investitori hanno preferito liquidare le loro quote in Fiat, attendendo tempi migliori.

In seguito alle vendite generalizzate, la capitalizzazione del titolo ha subito un taglio di 1,24 miliardi, segnando una performance del -11,69% e attestando il prezzo delle azioni in chiusura della giornata di borsa di ieri a 7,48 € per titolo.

Ma non tutti sembrano preoccuparsi. Le previsioni del management e il piano annunciato per il periodo 2014-2019 sono risultati particolarmente apprezzati dai sindacati, a cui risultano sicuramente graditi i 10 miliardi di nuovi investimenti che saranno effettuati in Italia per la produzione di nuovi modelli.

Al centro dei rinnovamenti più importanti si trova il gruppo Alfa Romeo, che assieme a Maserati punta a innalzare il livello della gamma, andando a porsi in diretta competizione con i marchi di lusso tedeschi come Audi e Bmw.

Il titolo Fiat è riuscito ad accumulare un rialzo del 30% dall'inizio dell'anno.

Diversi analisti pensano che gli investitori più volatili possano aver approfittato dell'occasione per poter monetizzare i guadagni del periodo. Gli obiettivi che si è posto il management sono infatti difficili, ma non impossibili da realizzare.

Durante la presentazione del nuovo piano operativo il CEO dell'azienda ha offerto importanti conferme agli stakeholder. La prima è che resterà in azienda perlomeno fino al 2018, data di conclusione del piano. La seconda è che non prevede di effettuare licenziamenti nei poli produttivi italiani. Ora il focus resta l'obiettivo ambizioso che si è dato il gruppo: 7 milioni di auto entro 4 anni.