Tredicesime 2015 più pesanti, ma già impegnate per pagare gli aumenti di tasse e bollette. Sta per arrivare, per milioni di lavoratori dipendenti, l’annuale appuntamento con le tredicesime. Il tradizionale appuntamento con le gratifiche natalizie che una volta servivano per spese straordinarie, e magari un po’ futili, rimandate durante l’anno ma che ora servono sempre più, nonostante i lievi aumenti, a saldare il conto con  i maggiori esborsi sostenuti durante l’anno per tasse e bollette.

E’ quanto emerge dalla puntuale analisi effettuata dalla Cgia di Mestre, per quanto riguarda gli aumenti sulle tredicesime 2015, e da Adusbef e Federconsumatori che hanno analizzato la destinazione delle stesse.

Gli aumenti delle tredicesime 2015: da 3 a 25 euro in più

Secondo l’analisi effettuata dalla Cgia di Mestre, le tredicesime del 2015 saranno leggermente più corpose, in maniera differente a seconda delle categorie prese in esame. Sono stati analizzati, infatti, tre gruppi di lavoratori dipendenti, gli operai, gli impiegati e i quadri, oltre alla categoria dei pensionati, per un totale di circa 33 milioni di tredicesime.

Questi gli aumenti stimati per le tredicesime 2015 rispetto a quelle dello scorso anno:

  • operaio specializzato (stipendio annuo lordo di 22.700 euro): aumento di 14 euro
  • impiegato (stipendio annuo lordo di 27.500 euro): aumento di 16 euro
  • quadro (stipendio annuo lordo di 51.000 euro): aumento di 25 euro
  • pensionato (pensione mensile di 1.000 euro): aumento di 3 euro

In tasse e bollette l’85 per cento delle tredicesime 2015

Aumenti minimi che non serviranno neppure lontanamente a compensare quanto eroso dagli aumenti fatti registrare da bollette e tasse nel corso dell’anno. Il calcolo è stato fatto dalle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori che hanno stimato nell’85 per cento delle tredicesime 2015 l’esborso dovuto agli aumenti di tariffe autostradali, bolli, carburanti, Tasi, Imu e tasse varie.

Solo il 15 per cento degli assegni natalizi, quindi, sarà utilizzato per spese ‘piacevoli’ come viaggi, cenoni e regali. Un totale di circa 5 miliardi di euro, a fronte dei 34 miliardi di tredicesime che saranno erogati, che vanificheranno le speranze di un rilancio dei consumi atteso dalle gratifiche di fine anno.