Ryanair, compagnia aerea tra le più importanti in Italia, ha annunciato che se il Governo non dovesse fare marcia indietro sull’aumento di 2,50€ delle tasse aeroportuali, si vedrà costretta a chiudere due basi minori (Alghero e Pescara) oltre alla chiusura dello scalo di Crotone, e di conseguenza a tagliare 600 posti di lavoro. I piloti e gli assistenti di volo di Ryanair non perderanno il lavoro ma saranno trasferiti, con ogni probabilità, all’estero.
Le parole di David O'Brien
David O’Brien, CEO della compagnia, è giunto a Roma per un incontro con i media ed ha spiegato così la decisione di Ryanair: “Il governo italiano ha deciso di darsi la zappa sui piedi aumentando le tasse aeroportuali, che di fatto vanno a gonfiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti dell’Alitalia. Quale compagnia aerea più grande in Italia, a Ryanair non è stata lasciata altra scelta se non quella di effettuare dei tagli".
"Chiuderemo due delle 15 basi italiane (Pescara ed Alghero) - ha proseguito O'Brien - e diminuiremo il numero di voli domestici, sposteremo aeromobili e forza lavoro verso altri paesi dove le tasse sono minori.
Per una compagnia ultra low cost è una scelta inevitabile, non dovremmo essere noi a finanziare il fondo pensionistico degli ex piloti Alitalia, ma dovrebbe farlo qualcuno ad Abu Dhabi".
Per concludere il suo intervento, il dirigente di Ryanair ha lanciato la seguente proposta: "Noi vorremmo semplicemente che questa tassa venisse cancellata, perché va a colpire prima di tutto il settore turistico, che in Italia ha una grandissima importanza a livello economico ed aiuta molti giovani a trovare lavoro”. Il CEO ha inoltre chiesto un incontro con i rappresentanti del Governo italiano per scongiurare il taglio di voli, posti di lavoro e la chiusura delle basi di Alghero e Pescara.
Estate 2016: grossa change per altri paesi
O’Brien ha aggiunto che nell’estate 2016 i voli da e per l’Italia operati da Ryanair diminuiranno, specie negli aeroporti minori. Ha spiegato che con la crisi geopolitica attualmente in atto tra Medio Oriente e Nord Africa, l’Italia è una delle mete turistiche più ambite, insieme a Grecia, Spagna e Portogallo. Ed è proprio su questi ultimi tre Paesi che, con ogni probabilità, si rivolgeranno le attenzioni del vettore irlandese se il nostro Governo non dovesse annullare l’aumento delle tasse aeroportuali.
Insomma, centinaia di posti di lavoro in meno e un numero indefinibile di potenziali visitatori persi per colpa di un aumento di 2 euro e 50 centesimi. Sta di fatto, però, che Ryanair non molla la presa sull’aeroporto di Ciampino, anzi ne potenzia i collegamenti con 4 nuove rotte: Lanzarote, Praga, Norimberga e Sofia.