L'economia spagnola cerca di restare a galla nel bel mezzo della diatriba politica. Dopo 2 votazioni ancora non ha un governo, solo la ordinaria amministrazione di quello precedente. Al quale, costituzionalmente, non è permesso di adottare misure rilevanti in nessuna materia. Eppure nei numeri ci sta riuscendo egregiamente. I dati statistici parlano molto chiaro: +0,8% la crescita nel secondo trimestre 2016.

Un risultato al di sopra delle aspettative stando alle previsioni del dicastero economico e della Banca di Spagna che puntavano a un modesto +0,7%, stessa variazione degli ultimi quattro trimestri che situa il PIL spagnolo in linea con quel +3,2% atteso per la fine dell'anno, confermando il trend positivo per il 12esimo trimestre consecutivo.

Italia e Spagna a confronto

L'italia, con un governo nel pieno delle funzioni costituzionali, ha fatto registrare una crescita pari a zero nel secondo trimestre 2016, trend che collocherebbe il PIL nazionale intorno tra uno +0,8% e 1% alla fine dell'anno, contro un quasi consolidato +3,2% dei cugini spagnoli. Un'altra sostanziale differenza è data dal consumo interno: mentre la popolazione spagnola non cambia di molto le proprie abitudini, quella italiana continua a "tirare la cinghia".

Certo, i due paesi hanno a che fare con il continuo aumento della spesa pubblica: Italia +70 miliardi nell'ultimo trimestre, Spagna +12,2 miliardi. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, il nostro paese ha la meglio: 12% contro 20%. Sul fronte dell'esportazioni al netto delle problematiche della Brexit e le congiunture internazionali l'Italia supera di gran lunga la Spagna che fa comunque registrare un dignitoso +4,3%.

Il famigerato debito pubblico

Un luogo comune che si trascina da molti anni. Ad oggi, il debito pubblico più alto della zona euro è una questione greca, ma l'Italia non è da meno con l'aberrante 136% del PIL e i suoi 2249 miliardi registrati qualche settimana fa. La Spagna piange miseria, però se la cava per un soffio anche nei confronti delle sanzioni della Commissione Europea: 100% di debito in rapporto con il prodotto interno lordo. Circa 1200 miliardi, la metà di quello italiano.