Dal 2 settembre, gli italiani in particolari condizioni di disagio possono richiedere la nuova social card, il cosiddetto Sia, sostegno all’inclusione attiva. I vincoli e le ristrettezze normative del provvedimento lo rendono appetibile per una ristretta platea. Ecco perché in Parlamento si lavora per estendere la platea dei beneficiari, aumentarne gli importi e consolidare la misura.
Una Legge Delega ha superato già il primo step alla Camera e adesso attende l’ok del Senato.
Il SIA oggi
Il SIA è una misura che il Governo ha già sperimentato negli anni passati nelle grandi città metropolitane. Evidentemente, i positivi ed incoraggianti risultati avuti hanno spinto l’Esecutivo ad estendere il programma a tutta la penisola. Come dicevamo, da inizio settembre sono disponibili i modelli di richiesta di questo nuovo strumento che consente ai beneficiari di percepire fino a 400 euro al mese. Lo strumento di fatto eroga 80 euro al mese a persona, in nuclei familiari particolari, cioè con figli a carico, donne in attesa ed invalidità accertate.
Per esempio, una famiglia composta da 5 soggetti, può percepire 400 euro al mese. Il sussidio viene erogato tramite ricarica su una card a cadenza bimestrale ed i soldi possono essere utilizzati per gli acquisti di beni primari nei negozi aderenti l’iniziativa, farmacie o per pagare le bollette per le utenze domestiche. Oltre che il nucleo familiare, sul sito dell’INPS, sono elencati tutti gli altri requisiti da rispettare, a partire da quello reddituale con l’ISEE, il non possesso di auto di grossa cilindrata o acquistate da poco e così via. Il SIA non è stabile, ma va confermato anno per anno, cioè bisognerà dimostrare negli anni che il disagio che ne ha dato diritto è ancora presente nella famiglia.
Inoltre, tutti i componenti della famiglia dovranno partecipare alle attività predisposte dai servizi sociali comunali che prepareranno una progetto personalizzato di lavoro, formazione e studio per la famiglia beneficiaria. Come succede per gli ammortizzatori sociali oggi in funzione, la fruizione del SIA è condizionata dalla frequenza e risposta positiva alle iniziative predisposte dai Servizi Sociali.
Over 55 e disoccupati, buone possibilità anche per loro
Balza all’occhio del provvedimento che sono esclusi nuclei familiari mono-numero, quelli formati da un singolo individuo. Una larga fetta di cittadini però, si trova senza lavoro e senza pensione e soprattutto ad una età che ne complica il reinserimento lavorativo e sociale.
Parliamo degli over 55 che pur non avendo familiari a carico, situazioni di disabilità e così via, avrebbero bisogno di tutela. L’intervento di maggiore spessore nella Delega che è in Commissione Lavoro in Senato al Senato è l’estensione del SIA anche a soggetti come quelli di cui parlavamo. Dando per scontata l’approvazione anche del Senato di queste migliorie della misura, con ogni probabilità anche per questi, dal 2017 sarà possibile percepire quella che diventerà la misura unica di contrasto alla povertà. Si valuta inoltre di aumentarne gli importi, perché 80 euro a persona, soprattutto per coloro che hanno una famiglia corta, rendono l’aiuto molto misero. Anche dal punto di vista delle coperture finanziarie, tutto sembra spingere nella chiusura positiva di questo provvedimento.
Infatti, dal Governo fanno già sapere che ove le risorse risultino carenti, saranno prese le risorse disponibili per i programmi operativi statali e regionali previsti dall’Accordo di Partenariato che consentono l’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei 2014/2020.