In occasione della conferenza stampa per l'arrivo della sonda Schiaparelli su Marte, presso il Palazzo delle Esposizione a Roma, è intervenuto il noto manager pubblico Mauro Moretti, attuale amministratore delegato e direttore generale di Leonardo Finmeccanica. Ecco le sue parole.
"L'italia è all'avanguardia nello sviluppo delle tecnologie avanzate, la "space economy" è già una realtà è siamo uno dei pochi paesi che può stare dentro a queste occasioni di sviluppo. Dobbiamo smettere di dire che chi va all'estero fa una "fuga di cervelli", è una sciocchezza. Leonardo Da Vinci si mosse fra la Toscana, Milano e Parigi e all'epoca si impiegava più di quanto oggi serve per andare in Australia. Oggi i giovani non appartengono più all'Italia ma al mondo globale, perché gli strumenti con cui sono nati sono globali. Non c'è nessun giovane capace che non voglia fare una o più esperienze internazionali. I ricercatori anche nel campo spaziale se vogliono crescere non possono essere legati alla poltrona di qualche incarico. L'Italia è un piccolo paese, ha meno di 1 centesimo degli abitanti del mondo: ma le dimensioni scientifiche e culturali che abbiamo in proporzione sono molto più grandi. Non è vero che non sappiamo offrire, semmai nel fare una politica industriale ed economica occorre non puntare solo sui settori in cui storicamente siamo forti ma anche sull'innovazione. Ad esempio abbiamo fatto Expo 2015 sul cibo, ma forse di poteva fare sull'aerospazio. Dobbiamo cambiare il nostro modo di comunicare nel mondo. Sennò quando i cinesi avranno un potere anche culturale, cambieranno anche i canoni della bellezza e del fashion, noi resteremo indietro. Non possiamo essere quelli bravi solo a tagliare il cuoio, ma visto che dal Rinascimento siamo fra i primi al mondo sulla Tecnologia dobbiamo puntare di più su questi settori."
Al termine della conferenza stampa Blasting News ha avvicinato Mauro Moretti, ecco che cosa ci ha detto.
Dottor Moretti, alcuni mesi fa lei ha espresso il suo appoggio alla riforma costituzionale. Cosa cambia in Italia se al referendum del 4 dicembre vince il Sì?
"Auspico che si arrivi alla semplificazione di una struttura troppo complessa, che produce leggi complicatissime che nessuno sa interpretare perché vengono sballottate come un ping pong dalla Camera al Senato, e vengono svuotate spesso di cose importanti. E spero che si diano le possibilità di svolgere in maniera più normale, in un modo più semplice, quelle cose che richiedono la competizione con altri sistemi che questi risultati li hanno già ottenuti."
Quindi crede che le modifiche della Costituzione possano incidere nella competitività dell'Italia nel mondo?
"Noi dobbiamo avere tutti gli strumenti per semplificare la capacità di ogni persona e ogni impresa italiana di poter esprimere tutta la sua potenza.
Oggi abbiamo una palla legata al piede che si chiama burocrazia, la quale inonda tutti gli organi dello Stato, da quelli amministrativi alla Giustizia. E la fatica che si fa in Italia per fare quello che si fa in Germania o negli Stati Uniti è tre volte tanta, così non si può più andare avanti. Si stanno dissipando inutilmente delle risorse."