Il prezzo del #pesce sta scendendo pericolosamente ai minimi storici. La denuncia arriva da Coldiretti Impresapesca che, giorno 8 ottobre 2016, ha indetto il Triglia Day, una giornata di sensibilizzazione per favorire l'acquisto del pesce direttamente dai produttori e a km zero. Secondo le rilevazioni condotte dalla Coldiretti la fine del fermo pesca ha portato sui banchi una enorme quantità di pesca che, però, arriva nel momento di ribasso dei prezzi dovuta alla fine dell'estate.

E' così che le triglie vengono vendute dai pescatori a 0,1 euro al chilo, mentre le gallinelle arrivano fino a 0,5 euro al kg. Una svalutazione molto pesante per cibo che ha grandi proprietà nutrizionali, essendo ricco di Omega3.

La crisi del settore è segnalata da numeri piuttosto chiari, visto che negli ultimi 30 anni la marineria italiana ha perso il 35% delle sue imbarcazioni e circa 18000 posti di lavoro. Questi numeri sono favoriti, ovviamente, dal fermo pesca arrivato nel momento di massima vendita, così da favorire il mercato straniero. Nel 2015, secondo Coldiretti, sono stati importati 769 milioni di chili di pesce da paesi esteri con addirittura il 40% provenienti da Stati fuori UE.

Il monito mosso da Coldiretti Impresapesca è quella fatta ai consumatori di stare attenti alle truffe. Pesci come il Pangasio del Mekong venduto per cernia, la lenguata viene ormai spacciata per sogliola, vendite assurde ma assolutamente il linea con le quantità di pesce presenti nel mercato visto che ormai i 2/3 provengono da paesi esteri. Inoltre il pesce può facilmente essere venduto come Made in Italy nei ristoranti visto che lì non viene indicata l'area geografica di provenienza.

Per evitare di cadere nelle morse della truffa si può verificare l'etichetta di provenienza, visto che va indicata l'area geografica (Gsa). Ad esempio il Mar Ligure e il Mar Tirreno vengono indicate con Gsa 9, il Tirreno centro meridionale con Gsa 10, i mari di Sardegna riportano Gsa 11 mentre con Gsa 16 viene indicata la zona delle coste meridionali siciliane.