Dall'inizio della crisi, ormai circa 10 anni fa, molte famiglie e aziende italiane sono in difficoltà. Chi ha perso il proprio lavoro, chi gli investimenti effettuati. E tra le due categorie sorge un inconveniente comune, il pagamento delle bollette. E già, potrebbe sembrare poca cosa ma in Italia ci sono circa 380mila utenti che non pagano le fatture dei servizi di luce e gas.

Le sorelle Eni, Enel, Edison, Eon energia e Sorgenia non riescono a riscuotere le somme spettanti e inoltre, per legge devono mantenere una fornitura minima alle famiglie. A questo punto entrano in scena i “cacciatori di bollette”, ovvero un team di specialisti del recupero dei crediti cosiddetti deteriorati che fanno capo alla Davis & Morgan.

I cacciatori al lavoro

La D&M si dedica ad acquistare le bollette scadute a basso costo, tra il 2 e il 10 percento del valore nominale del debito, a seconda della difficoltà d'incasso. In questo modo la società inglese ha sborsato oltre 500milioni di euro in fatture di luce e gas inevase dagli utenti.

Ora, quest'ultimi dovranno vedersela non più con la pazienza e la comprensione degli impiegati, ma con veri e propri cacciatori di soldi arretrati. In effetti, ai vertici della succursale italiana ci sono manager del recupero crediti ed ex banchieri che conoscono molto bene il mercato italiano e i suoi attori. Inoltre, per quanto riguarda il settore operativo, conta un agguerrito gruppo di persone intente a riportare nelle casse della Davis & Morgan il miglior risultato possibile.

Una questione di bilancio

Business is business diceva un vecchio detto, e di fronte a potenziali guadagni che si aggirano tra il 10 e il 13% del ricavato c'è chi si tuffa anche in questo imprevedibile e redditizio mestiere.

Ma ovviamente esiste anche un elevato rischio nel provare a recuperare certi importi scaduti da tempo. Tuttavia, Eni, Enel, Edison, Eon energia e Sorgenia hanno già deciso. Il buco di oltre 6,5 miliardi di bollette insolute nel solo 2015 pesano come un macigno nei bilanci, talvolta pubblici, delle imprese erogatrici di servizi.

Tutti avvisati quindi, i nuovi titolari dei crediti promettono soluzioni personalizzate. Almeno così dicono.